L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato il nuovo Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze in vista della migrazione (nel 2022) alla tecnologia televisiva terrestre di 2^ generazione. L’impressione è che l’Agcom abbia letteralmente fatto i salti mortali per cercare di conciliare l’inconciliabile in termini di copertura per le tv locali.
Segnatamente, potrebbe risultare uno sforzo vano la ricerca da parte dell’Agcom di pertugi frequenziali ove formalmente collocare quante più tv locali possibili nonostante l’abrogazione della storica riserva a loro favore di un terzo delle risorse radioelettriche per garantire la presenza delle tv nazionali in un etere forzatamente compresso dalla sottrazione di canali per il 5G.
Infatti, nella quasi totalità delle regioni italiane la pianificazione di 2° livello per le tv locali appare un mero esercizio teorico destinato a produrre ben pochi effetti sostanziali. Il concreto rischio è che in molti casi l’interesse all’assegnazione di tali frequenze sarà pari a zero, con effetti simili a quelli della gara per il dividendo interno. Insomma, la solita storia della coperta troppo corta….