Potrebbe avere differenti chiavi di lettura la notizia, diffusasi ieri, circa la chiusura del settimanale “Controcampo”, alter ego cartaceo dell’ormai storico doppio appuntamento televisivo della domenica di Italia 1, che va a fare la fine del quotidiano “Dieci”, diretto da Ivan Zazzaroni. E’ vero, in prima istanza, che l’andamento del mercato editoriale, da anni oramai in picchiata verso il basso, non assicurava un ritorno economico adeguato: dal 2002, anno di fondazione del settimanale, i dati di vendita hanno registrato una decrescita più che significativa, attestandosi, dalle 100mila copie iniziali, su una media di 45mila copie, tanto da costringere l’editrice Press tv (per metà di proprietà di Rti – facente capo al gruppo Mediaset – e per l’altra metà di Mondadori) a chiudere ogni anno con bilanci nettamente in negativo. E’ innegabile, altresì, che la tradizione dei prodotti cartacei spin-off di celebri trasmissioni tv non ha mai sfornato prodotti appetibili per il mercato editoriale, specie in un momento storico particolare come questo per la carta stampata, destinata a scomparire (secondo alcuni esperti e secondo alcuni importanti editori internazionali, come quello del New York Times, Arthur Sulzberger) nell’arco di pochi anni. In ultima istanza, poi, è indiscutibilmente profetico quanto affermato da Nicola Calathopoulos, uno dei vice direttori della testata: “il web ha molte correlazioni con la tv: immediatezza, diretta, la modifica delle notizie”, molte più di quante ne abbia la statica carta da giornale. E, quindi, a fronte di perdite nell’ordine di 1,5 milioni di euro annui, gli editori di “Controcampo” hanno deciso di tralasciare questo esperimento mal riuscito, per buttarsi anima e corpo nel progetto-web di un sito, aggiornato con cadenza giornaliera (e non settimanale), d’approfondimento sportivo, sullo stesso modello del settimanale, ma con in più il pregio d’essere quotidiano, interattivo, gratuito e con molti più punti in comune con la trasmissione. La sperimentazione è partita già domenica 26 agosto (con risultati più che incoraggianti), ma il sito sarà a regime da gennaio, con le stesse celebri firme che, però, non sono riuscite a fare del settimanale “Controcampo” un competitor davvero pericoloso per i “mostri sacri” “Gazzetta”, “Corriere” e “Tuttosport”. (Giuseppe Colucci per NL)