da FNSI
Il Sindacato dei Giornalisti intende così protestare contro il nuovo rifiuto degli editori della Fieg alla proposta del Governo di riaprire il negoziato contrattuale nell’ambito di un confronto sulla riforma dell’editoria. Un rifiuto arrogante e immotivato che segue la ripetuta indisponibilità degli editori persino ai tavoli tecnici contrattuali proposti dal Ministro del Lavoro.
L’atteggiamento degli editori è tanto più grave dopo una manifestazione nazionale nella quale la Fnsi ha nuovamente espresso la volontà di aprire un tavolo di negoziato senza pregiudiziali su tutti i temi posti dalle due parti. Governo, esponenti del Parlamento, delle organizzazioni Sindacali Confederali, dell’associazionismo e dei consumatori si sono espressi stamane a favore di una trattativa vera. La Fieg, che esprime una linea incomprensibile, frutto dell’oltranzismo dei principali editori, è sempre più isolata nel Paese e rischia di aggravare la situazione di tutte le aziende. A questo punto il Governo non può non valutare l’opportunità di una iniziativa legislativa tesa a modificare i criteri con i quali vengono elargiti i contributi all’editoria subordinando gli stessi alla regolarizzazione dei giornalisti precari. Gli Stati generali dei giornalisti proseguono per valutare le altre iniziative di lotta proposte dalla Giunta della FNSI”.
Riportiamo di seguito le modalità dello sciopero proclamato dalla Federazione della Stampa per domani.
I giornalisti dei quotidiani si asterranno dal lavoro nella giornata di domani mercoledì 15 novembre per impedire la pubblicazione dei quotidiani nella giornata di giovedì 16 novembre.
I giornalisti delle agenzie di stampa, dei service, delle strutture sinergiche nazionali e locali, dei giornali telematici, dei siti web e dei portali internet si asterranno dal lavoro dalle ore 7,00 di domani mercoledì 15 novembre alle ore 7.00 di giovedì 16 novembre.
I giornalisti freelance, i collaboratori e i corrispondenti si asterranno dal lavoro per l’ intera giornata di domani mercoledì 15 novembre.
Non sono previste deroghe di alcun tipo.