“Le urgenze poste e l’appello del Parlamento non possono restare senza risposta immediata”.
Con queste parole la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) ha riassunto la necessità impellente di trovare una soluzione con riguardo alle disposizioni su contributi all’editoria per le testate giornalistiche gestite da cooperative, o dei settori no profit, minoranze linguistiche e di partito. In una nota diffusa sul proprio sito, la Fnsi ha fatto il punto sull’incontro avuto con il Sottosegretario all’Editoria, On. Paolo Bonaiuti, lo scorso 19 febbraio, a Palazzo Chigi, che ha visto anche la partecipazione del Direttore del Dipartimento dell’Editoria, Consigliere Elisa Grande. “L’incontro – si legge nella nota – particolarmente approfondito nell’analisi delle questioni aperte dal taglio previsto nella finanziaria, che colpisce, facendole sprofondare in una grande emergenza, decine di testate giornalistiche gestite da cooperative, o dei settori no profit, minoranze linguistiche e di partito, si è sviluppato nella ricerca di soluzioni concrete. La Fnsi ha rappresentato al Sottosegretario l’assoluta necessità e urgenza che venga subito ripristinato il diritto soggettivo al contributo per queste testate, giacché esistono precisi obblighi da rispettare per l’esercizio del 2009, la cui erogazione nel 2010 non può essere differente dai diritti maturati. Ecco perché il decreto “mille proroghe”, in discussione alla Camera, appare lo strumento idoneo allo scopo. Al Sottosegretario Bonaiuti è stata sottolineata anche l’opportunità di ricorrere ad uno strumento straordinario ad hoc che fissi le garanzie per la fase di transizione a nuove regole da definire, meglio con soluzioni bipartisan dopo aver adeguatamente sentito le parti sociali, in tempi brevi e con scadenze altrettanto certe, per tutti: per le aziende, per i lavoratori e anche per gli impegni di spesa prospettica da considerare nel bilancio dello Stato”. La Fnsi ha evidenziato, dunque, l’urgenza di ripristinare i fondi per l’editoria a favore non solo delle “testate cosiddette storiche o di partito” e di avviare una “incisiva riforma che assicuri trasparenza e rigorosi criteri di effettivo sostegno al pluralismo e all’occupazione giornalistica”. L’attenzione è rivolta all’approvazione imminente del dl mille proroghe, che dovrà essere convertito in legge dal parlamento entro il prossimo 28 febbraio, altrimenti decadrà. Come noto, lo scorso 18 febbraio la maggioranza e l’opposizione hanno presentato alle commissioni della Camera alcuni emendamenti al decreto, in modo da permettere alle testate giornalistiche, alle cooperative non profit e a quelle di partito di continuare a percepire le provvidenze pubbliche. Le proposte di modifica si sostanziano, infatti, nella sospensione per uno o due anni del blocco dei contributi, derivante dalla cancellazione, nella legge finanziaria, del diritto soggettivo delle testate cooperative e di partito a percepire i fondi statali. Ciò al fine di poter da dare certezza alle aziende ed affrontare, in condizioni di maggiore serenità, l’ormai necessaria riforma dell’editoria. Le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera lo scorso giovedì hanno dato l’ok al testo senza modifiche, bocciando dunque gli emendamenti in materia. Adesso la speranza di un loro accoglimento arriva dal Senato, che esaminerà domani il decreto. Come infatti riportato dall’Agenzia Radiocor, secondo il sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti, “Per un problema di carattere tecnico, legato al breve termine di vigenza del decreto-legge, il Governo non ha intenzione di misurarsi con le proposte di modifica del provvedimento in esame”. A suo giudizio, sarà comunque possibile “verificare un’eventuale disponibilità del Senato a esaminare nuovamente il provvedimento”. (Daniela Asero per NL)