Un 2007 positivo si è appena chiuso per Mondadori, ed un 2008 ricco d’insidie è, invece, in corso d’opera. A sostenerlo è Maurizio Costa (foto), vicepresidente ed amministratore delegato del gruppo editoriale di proprietà della famiglia Berlusconi, intervistato dal quotidiano economico ItaliaOggi. Un 2007 positivo, si diceva, (in virtù dei 112,6 milioni di euro di utile netto consolidato) è stato chiuso, registrando un incremento del 3,3% ed una ripartizione dei dividendi tra gli azionisti pari a 35 centesimi di euro, lo stesso dato dell’anno precedente. Il 2008, però, secondo Costa, serba insidie maggiori per il gruppo, vuoi per la congiuntura negativa dell’intero settore editoriale, vuoi per le sfide più delicate che Mondadori si prepara ad affrontare. Certo, un dato sicuramente positivo è già disponibile: il primo trimestre dell’anno ha visto una crescita del 5-6% della raccolta pubblicitaria, “con incrementi a due cifre per la radio e buoni risultati per attività tradizionali come la diffusione dei libri e dei periodici”. Ed ecco il 2008, “un anno in cui più che mai i conti si possono fare solo alla fine”, spiega Costa. I progetti del gruppo sono tanti e gli ambiti che questi abbracciano anche: si va da progetti per quel che concerne il settore del printing, per il quale sono al vaglio possibili alleanze per operatori specializzati, a pianificazioni per quanto riguarda l’on-line, settore nel quale Mondadori sarebbe alla ricerca di partner di medio o piccolo calibro. Uno sguardo, poi, al settore retail, per il quale “miriamo a grandi centri storici e grandi centri commerciali”, sottolinea ancora Costa, “mentre non siamo interessati al progetto di grandi stazioni. Ma in occasione dell’Expo 2015, in calendario a Milano, stiamo studiando la sponsorizzazione di grandi mostre”. Passiamo, infine, all’estero, dove la casa editrice ha già annunciato il lancio di una nuova versione francese del settimanale femminile “Grazia”. “In Francia hanno avuto buoni risultati di vendite Closer (+28%) o Autoplus (+11%) – spiega ancora l’a.d. – ma per il lancio di Grazia aspettiamo comunque di trovare la formula giusta., così come stiamo ragionando sulla vendita dei collaterali in generale”. Non solo Francia, però, ma anche Cina, nuova frontiera di prodotti a largo consumo e di “manie d’occidentalizzazione”. Il settimanale “Grazia”, infatti, sarà lanciato anche nella Repubblica popolare, dove le donne con sempre maggior potere d’acquisto paiono smaniose di modellare i propri costumi (spesso proprio in termini di consumi nel settore abbigliamento, che “Grazia” mette sul piatto come una sorta di vetrina dei sogni) su quelli di stampo europeo. “Stiamo già preparando i nostri numeri zero in collaborazione con il nostro partner locale – osserva, per terminare, Maurizio Costa – Adesso parliamo di Grazia ma se la testata andrà bene, nell’Impero celeste potrebbero arrivarne altre”. Nuove prospettive e nuovi mercati crescono. (Giuseppe Colucci per NL)