Roma, 2 dicembre 2006. Il Presidente dell’INPGI, Gabriele Cescutti, smentisce il Direttore di Telepace Mons. Guido Todeschini, che in una recente intervista al Giornale aveva chiamato in causa l’Istituto, dichiarando: “Libro paga e giusta paga ci sono sempre stati per tutti, con regolari cedolini, come ha accertato un’Ispezione dell’INPGI- Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani”.
La smentita è resa nota da Pierluigi Roesler Franz, fiduciario INPGI per il Lazio, che ha divulgato la rettifica trasmessa da Cescutti al quotidiano milanese.
Nella lettera Cescutti conferma che l’ispezione c’è stata, ma i risultati sono stati ben diversi da quelli descritti da Mons. Todeschini.
“Il verbale ispettivo – scrive infatti il Presidente dell’INPGI – si è concluso con un addebito di 70 mila euro a titolo di contributi evasi e 20 mila di sanzioni”.
Cescutti, dopo avere elencato tutta una serie di irregolarità riscontrate dagli ispettori dell’INPGI, informa che l’emittente, anziché versare le somme richieste, “ha impugnato l’ingiunzione di pagamento e che la prima udienza si terrà in marzo.”L’INPGI è un patrimonio comune di tutti i giornalisti. Meraviglia che un religioso come Mons. Todeschini stravolga così la realtà dei fatti, lasciando intendere un rapporto idilliaco con l’Istituto, quando, invece, proprio Telepace ha contestato le risultanze dell’ispezione davanti al Tribunale del lavoro di Roma.
Il Fiduciario INPGI per il Lazio
Pierluigi Roesler Franz
ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA DEI GIORNALISTI ITALIANI
“Giovanni Amendola “
IL PRESIDENTE – Prot. Presidente 451 del 29/11/06
Al Direttore responsabile
de “Il Giornale”
Dott. Maurizio Belpietro
Via Gaetano Negri 4 -Milano
e-mail [email protected]
Egregio Direttore, mi è stata segnalata un’intervista a mons. Guido Todeschini, legale rappresentante di Telepace, pubblicata sul quotidiano da te diretto il 12 novembre scorso, nella quale tra l’altro il religioso parla di un’ispezione attuata dall’Inpgi nella sede dell’emittente, e da cui sembrerebbe che l’accertamento non avesse rilevato alcunché di anomalo.
Per la verità le cose non stanno così. Il verbale ispettivo si è concluso con un addebito di 70 mila euro a titolo di contributi evasi e 20 mila euro di sanzioni a seguito di alcune irregolarità contestate sulla base delle prove raccolte. E tra l’altro:
1)è stato accertato che tre giornalisti avevano lavorato in giorni festivi senza che fosse loro corrisposta la maggiorazione per lavoro straordinario prevista dal contratto nazionale;
2)cinque giornalisti, accreditati presso la Sala stampa vaticana, non percepivano la relativa indennità contrattuale;
3)altri cinque giornalisti con contratto di lavoro (e retribuzione) a tempo parziale, in realtà dovevano prestare orario a tempo pieno;
4)per un altro giornalista inserito stabilmente in redazione dall’1/6/2001, l’azienda aveva iniziato a versare contributi solo dal 19/5/2003;
5)il giornalista Piero Schiavazzi, denunciato all’Inpgi con la qualifica di redattore ordinario, svolgeva invece mansioni di vice direttore.
Il relativo decreto ingiuntivo è stato notificato all’Azienda, la quale ha impugnato l’ingiunzione. La prima udienza si terrà nel prossimo marzo. Ti ringrazio per l’attenzione e ti saluto cordialmente
Gabriele Cescutti