L’argomento in titolo sarà oggetto di un convegno che si terrà venerdì 6 maggio 2011, dalle ore 14:00 alle 17:00 presso la sede Agcom di Roma, Sala Franco Angrisani, 2° piano Via Isonzo 21/b in videoconferenza con Napoli.
Relatore del consesso sarà Juan Carlos De Martin dal 2005, docente di ruolo presso il Politecnico di Torino dove si occupa di multimedialità digitale e dove dal 2006 co-dirige, insieme al prof. Marco Ricolfi, il Centro NEXA su Internet & Società (http://nexa.polito.it ). La Rete rende realizzabile un sogno vecchio quanto l’umanità: accedere a tutta la conoscenza in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Un contributo potenzialmente immenso al progresso, anche democratico, dell’umanità. Tuttavia, la Rete sta anche minando alle fondamenta le basi giuridiche su cui si basa il diritto d’autore, ovvero, la scelta, fatta ormai secoli fa, di remunerare il lavoro degli artisti sulla base di una restrizione temporanea ex lege dei diritti di tutti. Ciò sta provocando da parte di interessi speciali reazioni molto dure, quasi luddiste: anziché accogliere il cambiamento e ragionare su come sostenere gli artisti nel XXI secolo, si preferisce concentrare le energie su come disattivare la generatività della Rete, imponendo filtri e controlli a monte e perseguendo i propri potenziali clienti a valle. Ciò è potenzialmente molto pericoloso: piuttosto che aggiornare modelli di business ormai obsoleti, infatti, si preferisce correre il rischio di snaturare in profondità quella che il premio Nobel Rita Levi Montalcini ha definito “la più grande invenzione del XX secolo”, con rischi anche per libertà civili fondamentali. Durante l’incontro si prospetteranno possibili soluzioni sia immediate, ma parziali (come le licenze Creative Commons), sia più di lungo termine, ma anche più efficaci (revisione della Convenzione di Berna), mescolando considerazioni tecniche, giuridiche ed economiche. Come study case si affronterà poi il tema delle “informazioni del settore pubblico”, anche
note come “open data”: si parlerà delle iniziative a livello europeo nonché dei primi esperimenti a livello italiano, a partire dal primo portale dati pubblico italiano, quello della Regione Piemonte (http://dati.piemonte.it ).