Il 14 aprile 2011 è stata una giornata ricca per la Lapet: l’Associazione nazionale tributaristi si è radunata in occasione dell’Assemblea annuale nazionale a Roma.
Il presidente nazionale dei tributaristi Lapet, Roberto Falcone, ha posto l’accento su alcune questioni protagoniste di quest’anno, soprattutto quanto concerne il riconoscimento delle nuove professioni. Alla luce della sentenza 285/2011 della Corte di Cassazione, sull’esercizio abusivo della professione di dottore commercialista, è maggiore l’esigenza di definire e marcare il confine tra attività libere e attività riservate. “Le riserve non possono arrivare per sentenza, ne siamo sempre stati convinti, e i tribunali continuano a darci ragione, riaffermando la netta separazione tra attività libere e riservate”, commenta Roberto Falcone durante l’assemblea nazionale. La Lapet è stata convocata presso la X^ commissione attività produttive della Camera dei deputati al fine di rielaborare la proposta di legge in esame. Quest’ultima è, secondo il presidente, la chiave per districare la confusione, spesso pretestuosa, tra la natura delle attività professionali. Il mondo professionale non regolamentato sembra essere più che mai bramoso di chiarezza e risorse. In merito, Falcone lancia la proposta, in ambito contributivo, di abbassare le aliquote contributive a carico dei senz’albo. L’intento, però, necessita pazienza data la permanente mancanza di copertura finanziaria, alla quale si potrebbe far fronte attraverso una più rigida ed efficace lotta all’evasione fiscale: stanare l’evasione per ottenere fondi capaci di garantire una contribuzione “equilibrata” a quella delle professionisti iscritti all’albo. La Lapet è parte attiva nella riforma fiscale dedicata al sommerso, il bilancio pubblico, il fenomeno dell’erosione fiscale e la sovrapposizione tra stato fiscale e stato sociale. Equilibrio, ma anche interazione e medesime opportunità di azione: l’associazione, infatti, agisce per ottenere il completamento della procedura per l’iscrizione nell’elenco delle associazioni abilitate a partecipare alle piattaforme Ue, attraverso il ricorso al TAR contro il ministero della giustizia. Un altro profilo affrontato nell’incontro è quello associativo: dall’aggiornamento professionale e revisione della polizza assicurativa gratuita ed automatica alla formazione dei dirigenti Lapet e dei futuri tributaristi. La ratio è, dunque, “mettere mano” al presente per garantire un futuro (senza ombre) al mondo professionale non regolamentato. I tributaristi della Lapet, dunque, si sono uniti e hanno concentrato in una giornata esigenze, iniziative e propositi. I cambiamenti in vista non sono pochi: nuova sede nazionale dell’associazione a Roma e un nuovissimo sito internet. L’attività è volta senza dubbio al raggiungimento della libertà di esercizio della professione, senza confusione e senza squilibri ingiustificati. (C.S. per NL)