(Corriere.it) – La Sesta sezione del consiglio di Stato ha stabilito che Europa 7, l’emittente di Francesco Di Stefano, dovrà ottenere dallo Stato un risarcimento di poco più di un milione di euro. La pronuncia mette la parola fine ad una vicenda decennale.
LA VICENDA – Europa 7 nel 1999 aveva vinto la gara per una concessione nazionale, ma non aveva mai avuto le frequenze per trasmettere: di qui una lunga battaglia giudiziaria che ha coinvolto anche la Corte di giustizia europea. Di recente il ministero dello Sviluppo economico ha assegnato all’emittente una frequenza liberatasi grazie alla ricanalizzazione dello spettro chiesta dall’Unione Europea. Restava in piedi la richiesta di risarcimento danni da parte di Europa 7: fino a 3,5 milioni senza assegnazione di frequenze, fino a 2,160 milioni con le frequenze.
LA STORIA – Nei progetti di Francesco Di Stefano c’ era l’ idea di fare una televisione tutta nuova con «molta informazione, indipendente dalla politica e dai grandi interessi, con programmi intelligenti, molta satira e buoni film». Nel luglio 1999 partecipò alla gara pubblica per l’ assegnazione delle frequenze televisive nazionali e risultò vincitore di una concessione per Europa 7 (settima in classifica). Allo stesso tempo Rete 4, che già trasmetteva a livello nazionale, perse la concessione. Nonostante avesse vinto Europa 7 il Governo D’Alema non le assegnò le frequenze per iniziare a trasmettere per la mancata applicazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze. Da allora Rete 4 continua a trasmettere senza concessione.