E’ stato firmato il 19 marzo un importante accordo tra RAI e Radio Vaticana per la sperimentazione di nuovi sistemi digitali per la diffusione di segnali radiofonici con la tecnologia DRM (Digital Radio Mondiale). Il primo test verrà effettuato a maggio sulla copertura delle emissioni in modulazione digitale DRM di RAI e Radio Vaticana, a Roma e provincia. Si tratta di un accordo significativo che permetterà alle due realtà di testare le potenzialità di quello che potrebbe configurarsi come uno standard meritevole di approfondimento. Il DRM è sviluppato dall’omonimo consorzio, costituito da più di novanta soggetti, tra pubblici e privati, nato esattamente dieci anni fa, nel 1998. La radiodiffusione digitale in modalità DRM garantisce, rispetto a quella analogica, una qualità audio superiore, essendo comparabile alla qualità delle emissioni in modulazione di frequenza e consente la riduzione delle potenze di trasmissione, a parità di area di copertura, con conseguente elevato risparmio energetico ed un ridotto impatto ambientale in termini di emissione elettromagnetica. Il DRM viaggia sulle Onde Medie e la sua specificità sta nell’essere in grado di essere trasmesso in tutto il mondo, grazie alla sua capacità di leggere segnali trasmessi su tutte le frequenze di banda. Cosa ancor più interessante lo standard consente di trasmettere, oltre al suono, anche testo e dati, rendendo così più completa l’esperienza dell’ascoltatore. Per ricevere questi segnali sarà però necessario attendere una serie di nuovi apparecchi di ricezione a basso costo, il cui sviluppo dovrebbe essere uno dei risultati dell’accordo stipulato qualche giorno fa da RAI e Radio Vaticana. (Davide Agazzi per NL)