Il TAR Lazio sostiene che l’art. 1 comma 6 lett. c) n. 10) della L. 249/97 assegna all’AGCOM un compito ulteriore rispetto a quello comune, che le consente di svolgere accertamenti sulla violazione degli indirizzi formulati alla Commissione Parlamentare di vigilanza, estendendo quindi il suo campo di azione anche a quei comportamenti che altrimenti non potrebbero rientrare nelle sue comuni competenze, essendo il controllo dell’AGCOM di sola legalità, e consentendo quindi – in pratica – di superare anche l’ostacolo della giustiziabilità dei comportamenti assunti in violazione delle direttive parlamentari. Nello stesso provvedimento però l’organo giudicante afferma che l’AGCOM nell’emanare un provvedimento di propria competenza è tenuta a svolgere una corretta ed approfondita istruttoria, corredando lo stesso provvedimento di un’adeguata motivazione. (NL)