Entro il prossimo 25 maggio il nostro Paese dovrà recepire, nell’ordinamento giuridico nazionale, le direttive europee 2009/136/CE e 2009/140/CE, recanti innovazioni nel settore delle comunicazioni elettroniche.
Alla luce dell’imminente scadenza, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, “in quanto ente di riferimento in sede di attuazione del nuovo quadro normativo ed in quanto destinatario fondamentale di talune delle nuove disposizioni introdotte dal Legislatore comunitario (…)" ha formulato proprie osservazioni sul disegno di legge (c.d. Legge Comunitaria 2010) con cui il Parlamento sta definendo i criteri di delega al Governo per il recepimento della nuova normativa. L’Agcom ha innanzitutto evidenziato all’Esecutivo ed al Parlamento la possibilità che il citato termine del 25 maggio non possa essere rispettato, considerata la previsione contenuta nel disegno di Legge Comunitaria, attualmente all’esame del Parlamento, secondo cui l’Esecutivo “è delegato ad adottare i decreti legislativi di attuazione entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della stessa Legge comunitaria”. Oltre che sulla problematica relativa alla tempistica della trasposizione, nel nostro ordinamento, del nuovo quadro legislativo europeo delle comunicazioni elettroniche, l’Autorità è intervenuta sul contenuto della delega al Governo, sottolineando in primo luogo l’importanza che il disegno di Legge Comunitaria introduca “rafforzate garanzie a tutela dell’indipendenza e dell’inamovibilità dei componenti dell’Autorità” alla luce di quanto stabilito dalla direttiva 2009/140/CE. In tale atto – scrive l’Autorità – “le condizioni per la rimozione dalla carica sono rigorosamente circoscritte al verificarsi delle sole cause di incompatibilità dettate dalla legge, il sopravvenire delle quali determina la decadenza; è quindi esclusa la possibilità di rimozioni di carattere politico”. L’Agcom ha inoltre segnalato la necessità che il provvedimento legislativo di delega, sulla scorta dell’impostazione comunitaria, ponga la medesima Autorità “al centro del quadro istituzionale nazionale di settore”, ovviando così al problema della frammentazione delle competenze presente nell’ordinamento nazionale vigente. A riguardo, è stata richiamata, a titolo di esempio, la materia del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica, precisando come la previsione contenuta nell’attuale disegno di Legge Comunitaria, che preserva una competenza generale in tale materia alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, si ponga in contrasto con altre normative nazionali che riconoscono, invece, le funzioni in tale ambito all’Agcom. Per questo motivo, l’Autorità ha richiesto che, nell’ambito dei criteri di delega, venga espressamente previsto il ruolo ad essa attribuito in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica, al fine di evitare confusioni ed incertezze. Alla luce delle osservazioni formulate, l’Agcom ha quindi espressamente segnalato “l’esigenza che il provvedimento di delega preveda esplicitamente un formale coinvolgimento dell’Autorità nelle attività di trasposizione della disciplina comunitaria, mediante la previsione di un parere ufficiale dell’Autorità sulla bozza finale di provvedimento nonché l’eventuale partecipazione dell’Autorità alle attività di predisposizione del provvedimento delegato”. (D.A. per NL)