Gli effetti del Covid-19 potrebbero cambiare per sempre il settore delle comunicazioni. Anche dopo il termine della pandemia.
Se il mercato della pubblicità è crollato (-9% nel complesso), lo streaming video on demand (VOD) è aumentato di ben il 42%. Mercato che, al termine dell’emergenzia Coronavirus, si sarà consolidato e quindi verso il quale i broadcaster tenderanno a convergere (presumibile che ciò accada anche lo streaming audio on demand).
Nelle tlc cresce la domanda di connettività da parte di imprese e famiglie, anche se limitata dal trend del PIL che si scaricherà inevitabilmente sui redditi degli individui e sugli investimenti tecnologici di piccole, medie e grandi aziende.
Analogamente, nel settore postale continueranno a influire la flessione strutturale dei servizi postali tradizionali e la progressiva diffusione degli acquisti online.
Settore delle comunicazioni a -6/10%
Agcom stima un valore complessivo del settore delle comunicazioni che alla fine del 2020 potrebbe scendere al di sotto dei 50 miliardi di euro, con una perdita rispetto al 2019 dai 3 ai 5 miliardi, corrispondente a una variazione compresa tra il -6% e il -10%.
Guardando a quello che avrebbe potuto essere l’andamento complessivo del sistema delle comunicazioni nel 2020 in assenza dell’evento congiunturale, l’effetto negativo prodotto dall’epidemia è stimabile tra i 4 e i 6 miliardi.
Effetti Covid-19 sul settore delle comunicazioni in generale
L’andamento registrato nel periodo gennaio-marzo 2020 dai mercati di diretto interesse istituzionale dell’Autorità ha risentito in misura rilevante del quadro generale.
Nel complesso, il valore del sistema economico delle comunicazioni nei primi tre mesi del 2020, stimato in 11,6 miliardi di euro di ricavi, risulta inferiore di quasi il 6% rispetto allo stesso periodo del 2019, con i tre macrosettori di riferimento – telecomunicazioni, media e servizi postali – che mostrano andamenti pressoché identici.
Effetti Covid-19 specifici: Tlc, fisso -7%, mobile -2%
Per quel che riguarda le telecomunicazioni, nel primo trimestre, il segmento della rete fissa ha subito una flessione dei ricavi più intensa (-7%) di quello della rete mobile (-2%), con una riduzione complessiva di circa 400 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò a fronte, come è stato evidenziato nel paragrafo 1.1, di un deciso incremento dei volumi di traffico (voce e dati).
Effetti Covid-19 specifici: Media, -9%. Ma Vod +42%
Nel settore dei media, che nel trimestre complessivamente si stima abbia perso oltre 200 milioni se confrontato con lo stesso periodo del 2019, la riduzione ha interessato tutti i comparti, ad eccezione dei contenuti audiovisivi online a pagamento (VOD o SVOD), che a marzo, primo mese di lockdown, hanno fatto registrare un tasso di crescita considerevole (+42% rispetto a febbraio, +60% rispetto a marzo 2019), superando i 17 milioni di utenti unici (stime su dati Comscore).
Calo vendita spazi pubblicitari
In generale, la diminuzione dei consumi da parte delle famiglie e il blocco delle attività produttive hanno avuto effetti negativi sia per la vendita di spazi pubblicitari (-9% in totale sul primo trimestre 2019) sui diversi mezzi di comunicazione, incluso internet, sia per la vendita di copie e collaterali di quotidiani e periodici (-9% nel trimestre 2020). Tale ultimo dato appare ancora più preoccupante se si pensa che durante il periodo di lockdown le edicole sono rimaste aperte.
Effetti Covid-19 specifici: Servizi postali -25%
Stante la chiusura degli uffici postali per buona parte del mese di marzo, il settore postale ha visto un crollo degli introiti da servizi inclusi nel servizio universale di quasi il 25%. Allo stesso tempo, il maggiore ricorso agli acquisti online da parte degli italiani ha consentito la crescita del 3% delle risorse derivanti dai servizi di consegna dei pacchi, risultato comunque in parte contenuto dalla contrazione (-4%) dei ricavi relativi alla componente dei pacchi da e verso l’estero dovuta alle limitazioni introdotte per il contenimento del contagio che hanno interessato la gestione degli invii transfrontalieri.
Cambiamento comportamenti individui
Pertanto, per i settori delle comunicazioni, l’andamento del primo trimestre dell’anno, da un lato, ha risentito dei mutamenti nel comportamento degli individui (ad esempio nel maggiore ricorso all’e-commerce o alla fruizione di contenuti audiovisivi online) e nell’organizzazione del lavoro (maggiore ricorso allo smart working), atti a qualificarsi, almeno in parte, quali elementi di accelerazione del cambiamento strutturale, già in atto, della società italiana e di redistribuzione delle risorse economiche tra i diversi attori. Dall’altro, come visto, è stato segnato da risultati economici in sensibile calo.
Effetti Covid-19: previsioni
Elaborare quindi previsioni su quale dovrebbe essere l’andamento dei mercati delle comunicazioni nel corso dell’anno appare esercizio notevolmente complesso, sia per le caratteristiche intrinseche dei singoli ambiti, contraddistinti da diversi livelli di elasticità all’andamento della congiuntura, sia per gli effetti che su di essi potrebbero avere nei prossimi mesi specifici provvedimenti di natura governativa.
In assenza di Covid-19 mercato sarebbe stato +0,5%
Alcune valutazioni relative alle dinamiche che i settori della comunicazione avrebbero potuto esibire in assenza della pandemia portano a una previsione di contenuta ma complessiva crescita (+0,5%).
Considerando anche le previsioni al momento disponibili circa il possibile andamento complessivo dell’economia italiana (la Banca d’Italia ha recentemente prospettato una riduzione del PIL in misura compresa tra il -9% e il -13%), rese peraltro ancor più complicate dalla straordinarietà della natura della crisi, è chiaramente di difficile valutazione prevedere il trend atteso per il 2020 dei singoli mercati della comunicazione, dove si “interconnettono” sia dinamiche settoriali strutturali esogene rispetto alla crisi, sia gli effetti prodotti dall’epidemia, ad esempio, in termini di riduzione del reddito disponibile delle famiglie italiane, con i conseguenti negativi effetti anche sui consumi dei prodotti e servizi offerti nei mercati di riferimento.
Prospettiva mercato Tlc negativa, ma meno del mercato generale
Nelle telecomunicazioni, la tendenza appare in decisa contrazione anche se inferiore a quella dell’andamento generale dell’economia: è prevista una contrazione tra il 6 e il 10% del settore, a seconda dei diversi scenari macroeconomici (come detto, tra il – 9% e -13%). Questa evoluzione da un lato beneficia della crescente domanda di connettività da parte di imprese e famiglie, dall’altro, sconta il trend del PIL che si scaricherà inevitabilmente sui redditi degli individui e sugli investimenti tecnologici di piccole, medie e grandi aziende (cd. effetto reddito).
Prospettiva media peggiore del primo trimestre
Per quel che attiene ai media, si prevede che l’impatto dell’epidemia porti, nei mesi successivi, ad uno scenario ancora peggiore di quello delineato nel primo trimestre.
Sia per le risorse pubblicitarie (come sarà approfondito più avanti) sia per la vendita di prodotti editoriali (questi ultimi già strutturalmente in perdurante difficoltà) si prevede una severa flessione in tutti i comparti, più accentuata dell’andamento dell’intera economia. Il canone per il servizio radiotelevisivo, data la sua natura di imposta, dovrebbe risentire meno pesantemente degli effetti negativi.
Prospettive positive per VOD
Viceversa, il segmento VOD della Tv a pagamento, che ha visto anche l’ingresso di Walt Disney con il servizio Disney+, dovrebbe mantenere un andamento crescente (grazie alla crescita soprattutto di piattaforme come Netflix e Amazon) seppur più contenuto di quanto mostrato nel primo trimestre dell’anno.
Infine, sull’andamento del settore postale può ipotizzarsi che nel 2020 continuino a influire due elementi ormai osservati da tempo: la flessione strutturale dei servizi postali tradizionali e la progressiva diffusione degli acquisti online. (E.G. per NL)