Per l’OCSE, l’Italia dell’ICT è competitiva sopratutto per i servizi a banda larga. Non piace molto per bollette dei cellulari (troppo care) e servizi ad altissima velocità (praticamente assenti). I paesi dove chiamare con il telefonino è più conveniente sono Finlandia, Olanda e Svezia. Qui, si spendono mediamente tra i 10 e gli 11 euro al mese, mentre la maglia nera va a Canada, Spagna e Stati Uniti con una forchetta tra i 42 e i 53 dollari mensili. Tirando le somme, nei 29 paesi dell’area OCSE, la spesa media mensile di chi possiede un cellulare è di 26 dollari, ma nel Belpaese ce ne vogliono 32 . Tra il 2006 e il 2008, per il Comunication Outlook, i prezzi per chiamata di telefonia mobile sono scesi del 21% per i consumatori a basso utilizzo, del 28% per il medio di utilizzo e del 32% per gli abbonati con i più elevati target di consumo. La telefonia mobile, si chiarisce ulteriormente, e’ cresciuta nell’area di riferimento al tasso del 10% annuo nell’ultimo biennio ed a fine 2007 il numero di utenti era qui paria 1,4 miliardi. Ancora, contro un tasso medio di penetrazione del cellulare di 96,1 utenti ogni 100 abitanti, l’Italia si attesta a quota 151 (un telefonino e mezzo per ogni abitante). Attendendo, dunque, che i nascituri anticipino con un sms alla madre l’imminente parto, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo in Europa ci dice anche che il trend dei prezzi dei servizi di telecomunicazione è negli ultimi anni in costante calo. Giungendo alle linee di telefonia fissa, un altro dato interessante restituito dalla esaminanda ricerca è la rilevata diminuzione delle utenze negli ultimi 18 anni pari all’1% annuo per quelle domestiche e del 2,5% annuo per quelle commerciali. Allo stato attuale dei fatti, quindi, le speranze per chi opera in questo mercato rimangono appese alle offerte di abbonamento internet di tipo flat. Caro cellulare in Italia, dicevamo, anche se occorre considerare la graditissima abitudine delle aziende di telefonia mobile sempre impegnate ad offrire allettanti promozioni servendosi delle più disparate formule e campagne promozionali. Ad esempio, scorrendo le varie promotion si rinvengono bonus per passaggi da un operatore all’altro, o, ancora ed a titolo non esaustivo, le card di sconti proposte in determinati periodi dell’anno. Tali proposte, però, proprio per il loro carattere di estemporaneità, non possono essere incluse nei calcoli dell’istituto europeo pur prestando il fianco a risparmi su telefonate ed sms. Difatti, forti di questa consapevolezza, moltissimi utenti si lanciano da un operatore all’altro riuscendo a servirsi del cellulare quasi a costo zero. Vieppiù, da tempo moltissime famiglie hanno scelto le “prepagate” in sostituzione del caro vecchio telefono per riuscire a tenere efficacemente sotto controllo un parametro di spesa non più trascurabile.
Nonostante tutto, con la telefonia mobile le possibilità di fare economia sono ampissime anche da noi, ma, conclude l’OCSE, le telefonate mobile su mobile di differenti gestori e fisso su mobile sono ancora troppo dispendiose ovunque. (Stefano Cionini per NL)