Film e programmi televisivi “made in Europe” continuano ad attirare i telespettatori europei. Da uno studio indipendente, realizzato per conto della Commissione europea e pubblicato questi giorni, risulta che le opere prodotte in Europa occupano circa tre quarti della fascia oraria di maggiore ascolto delle emittenti europee. La presenza di opere europee nei nuovi media, come il video a richiesta (video on demand), è incoraggiante ma occorre sottoporre ad una rigorosa verifica la sua conformità alle nuove norme audiovisive europee. Queste norme, destinate a garantire la diffusione delle opere europee, sono state completate nel 2007 con misure specifiche per i nuovi media che tutti gli Stati membri dovranno applicare entro il dicembre 2009. La maggior parte dei servizi di video a richiesta delle reti televisive offre quasi soltanto contenuti europei: oltre il 90% dei canali televisivi interrogati indicano che una quota superiore al 75% dei rispettivi cataloghi a richiesta è europea. I servizi indipendenti di video a richiesta promuovono invece in misura assai inferiore le produzioni europee: in effetti il 25% dichiara di proporre meno del 25% di tempo di ascolto europeo nel proprio catalogo. È pertanto importante sorvegliare lo sviluppo delle offerte di video a richiesta nell’UE per sostenere la promozione di un contenuto culturalmente diversificato.
Lo studio è disponibile sul seguente sito internet: http://ec.europa.eu/avpolicy/info_centre/library/studies/index_en.htm#eurworks