Crescita nella raccolta pubblicitaria, addirittura a doppia cifra, nel mese di giugno per Radio RAI. Il risultato conferma il trend già registrato, conforta la tenuta della ripresa e permette alcune meditazioni.
Primo: la radio si dimostra il mezzo preferito dai rinnovati investitori. Perché, è facile intuirlo: rimane il medium dominante delle circa due ore e rotti mediamente trascorsi in auto da ognuno di noi (perlomeno a Milano e Roma); è abbordabile in quanto a costi; malleabile nelle pianificazioni; creativa per formule. Secondo: è l’unico mezzo che cresce in fruizione digitale senza sbreccare la penetrazione in analogico, con la conseguenza che non tramonta in presenza di nuove tecnologie (nelle quali, invece, si integra), aumenta il proprio volume assoluto e quindi la sua appetibilità economica (lato investitori). Terzo: a differenza della tv e della stampa, spremuti come limoni, ha potenzialità latenti sul piano commerciale, in particolare per quanto riguarda le iniziative speciali. Per questo gli analisti sostengono che nel prossimo decennio gli investimenti potrebbero crescere più che sul web no social.