Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio – Sezione III Ter, ha accolto il ricorso del Comitato Operatori Servizi telefonici e Telematici, e, per l’effetto, annullato le delibere dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 97/08/CONS e n. 348/08/CONS che imponevano il Blocco Automatico delle chiamate a pagamento. Il Comitato Operatori Servizi Telefonici e Telematici “esprime piena soddisfazione riguardo la sentenza del TAR Lazio, che definitivamente annulla le delibere dell’Autorità Garante delle Comunicazioni, che imponevano agli operatori telefonici di bloccare in automatico a priori le chiamate di tutta l’utenza alle numerazioni a sovrapprezzo: 899, 892 ecc… La sentenza conferma quanto asserito nel ricorso del C.O.S.T.T.: è competenza del Ministero dello Sviluppo Economico – Comunicazioni, effettuare modifiche ai vigenti regolamenti del settore, mentre l’AGCOM, senza la prescritta procedura di consultazione, apportava sostanziali cambiamenti nelle modalità di accesso dell’utenza ai servizi telefonici a sovrapprezzo, con le delibere ora annullate”.
Il C.O.S.T.T. “informa gli abituali Utenti Consumatori dei servizi telefonici a sovrapprezzo, che potranno continuare a usufruirne anche da telefono fisso senza effettuare richieste formali agli operatori e che l’utente telefonico che desidera la disabilitazione permanente delle chiamate a queste numerazioni, puo’ sempre gratuitamente esercitare il diritto, richiedendolo telefonicamente al servizio clienti del proprio operatore”.
Con riferimento ad alcune notizie apparse su organi d’informazione secondo le quali casi di abuso delle numerazioni in questione sarebbero da addebitare ai fornitori di servizi telefonici e “non degli operatori di tlc”, il COSTT “precisa che si tratta di notizie fuorvianti e tendenziose, volte a ulteriormente screditare la categoria. Non a caso sia l’Autorità per la concorrenza sia la stessa AGCOM hanno recentemente perseguito e sanzionato anche operatori di tlc in relazione a possibili casi di abuso e soprattutto in relazione a truffe effettuate attraverso servizi internazionali erogati via satellite con prefisso 0088. Tali servizi violavano la rigida normativa italiana in materia, che, tra l’altro, prevede un messaggio introduttivo gratuito di presentazione del servizio telefonico (con i relativi costi), ed un limite di spesa massimo di 15 euro”.