Codice PI: esplode la confusione sui loghi. Coi metadati sulle piattaforme broadcast gli editori radio sono alle prese con un nuovo problema

codice pi

Gli editori radiofonici locali sono alle prese con un nuovo problema: la confusione dei loghi sulle autoradio, determinata da uno scoordinato utilizzo dei codici PI che ingannano i ricevitori. Con la moltiplicazione di sigle negli elenchi dei ricevitori DAB, si sta intensificando un problema che, ancorché già noto, fino ad ora non risultava così diffuso.

Cosa è il codice PI

Il Programme Identification (cd. codice PI) è un numero esadecimale a 4 cifre (16 bit), veicolato a livello broadcasting, che consente ai ricevitori radio (di norma autoradio) di identificare la medesima stazione radio a prescindere dai diffusori FM utilizzati, consentendo all’utente di mantenere l’ascolto agganciando i diversi relay.

L’esempio di BBC Radio 1

Ad esempio, BBC Radio 1 ha il codice PI C201 (il codice di solito non viene visualizzato sui ricevitori radio). In questo caso avremo il Extended Country Code (ECC) ce1, associato all’Ensemble Identifier (EId) ce15, al Service Identifier (SId) c221 e al Service Component Identifier within the Service (SCIdS).

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RadioDNS

Questi parametri possono essere utilizzati per costruire un nome di dominio completamente qualificato (FQDN) che nel sistema RadioDNS, uno standard tecnologico aperto che favorisce l’integrazione delle tecnologie di radiodiffusione via etere analogica (FM) e digitale (DAB) con quella Internet (IP), punta ad una distribuzione armonizzata del medesimo contenuto (il programma radiofonico lineare).

FM/DAB+/IP

Per la commutazione da FM/DAB+ a IP, il codice PI identifica la stazione, in questo caso 09880.c201.ce1.fm.radiodns.org per i vettori FM, o 0.c221.ce15.ce1.dab.radiodns.org per quelli DAB. Una ricerca DNS restituisce il nome canonico (CNAME) per questo FQDN: nslookup -type=CNAME 09880.c201.ce1.fm.radiodns.org.

Il codice PI col DAB

Col DAB il codice PI ha assunto una ulteriore valenza – come vedremo tra poco -, a seguito della intermediazione della stazione dal vettore (operatore di rete), che non è più di proprietà (quindi disintermediato, come nel caso della rete FM o delle applicazioni IP proprietarie, sito, app, ecc.), ancorché nell’eventualità partecipato, come nel caso dei consorzi DAB, di cui le emittenti concessionarie FM sono socie.

Il destino degli operatori di rete radiofonici

E ciò almeno in questa prima fase dell’affermazione della tecnologia digitale via etere, posto che, inevitabilmente, medio tempore si giungerà – attraverso modifiche normative – al network provider puro, come per il DTT per superare criticità tecniche già evidenti nell’attuale condizione operativa.

Codice PI con IP

Tuttavia, tornando al tema centrale di questo articolo, va osservato che, con l’avvio del 5G broadcast, è probabile che il codice PI avrà un ulteriore upgrade di importanza, di cui ci occuperemo però con separata trattazione.

Utilizzo

“Anzitutto va detto che i codici PI non sono univoci a livello globale (possono esserlo solo combinandoli con un ECC, codice paese esteso): gli intervalli sono assegnati per paese e vengono riutilizzati nei paesi oltre la portata radio FM l’uno dell’altro”, spiega a NL Armando Finocchi, noto consulente radiofonico.

BBC

Ad esempio, la prima cifra “C” come utilizzata nell’esempio del codice PI della BBC è utilizzata da Regno Unito, Lituania, Croazia e Malta. 

Il codice PI in Italia

Il codice PI in Italia comincia col numero 5, identificando, con la seconda cifra, una stazione nazionale (col numero 2), oppure una interregionale (col 3) o una locale (col 4), consentendo l’individuazione di una determinata stazione da parte dalle autoradio, favorendo, come detto, lo scambio di frequenze in movimento senza percezione della variazione dall’utente.

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L’impiego odierno

Oggi, però, il codice viene sfruttato dai nuovi ricevitori (autoradio in primis) anche per visualizzare i loghi delle emittenti”, continua Finocchi. “Accade tuttavia, sovente, che molte stazioni radio adottino (inconsapevolmente, a causa dell’assenza di un database ufficiale o di un’assegnazione governativa, assolutamente auspicabile, ndr) codici già utilizzati da altre emittenti che si trovano in diverse zone d’Italia.

2 ordini di problemi

Allo stato, questa pratica diventa un problema per due ordini di motivi: (1) la sempre maggiore diffusione di autoradio che visualizzano il logo dell’emittente che si sta ascoltando e (2) la presenza massiccia di stazioni provenienti da altre regioni, principalmente ospitate nei consorzi DAB.

Loghi dissociati

Accade così che, sintonizzando una radio, appaia il logo di un’altra; oppure che, in movimento, un utente sintonizzato su una emittente DAB (o viceversa) si trovi catapultato su una diversa stazione.

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Mors tua, … mors mea

Causando danno sia alla prima che alla seconda, perché, con ogni probabilità, esse non verranno più memorizzate dall’utente.

Attivi penalizzati da inattivi

Un’altra disparità si genera fra le emittenti che provvedono ad inviare con celerità gli aggiornamenti dei loghi e dei codici PI alle case automobilistiche e quelle che fino ad ora hanno – colpevolmente – trascurato questi aspetti.

Livelli paradossali

Si toccano poi livelli paradossali, con coloro che hanno un codice sul DAB diverso da quello in FM. Clamoroso fu il caso di una stazione romana che per ben tre dei quattro mesi di permanenza in FM, ha utilizzato codici PI diversi. Altri casi da registrare sono quelli in cui emittenti locali affiliate ad una syndication o a un circuito di emittenti che adottano codici PI differenti, forse per mantenere chissà quale identità locale…

Mi nascondo

Sono problemi che riguardano veramente tantissime emittenti, evidentemente ansiose di non farsi trovare o di pubblicizzare radio concorrenti.

Problemi da non trascurare

Si tratta di un aspetto che non andrebbe trascurato e che assumerà sempre maggiore rilevanza, così come quello della coerenza dei titoli dei brani e dei programmi con quello che va in onda.

Titoli onnipresenti

C’è una stazione che manda lo stesso titolo da quando è stata inserita in un mux DAB…”, conclude Finocchi.

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