Scrive in un comunicato stampa il CNT: “Il calcio sembra essere ormai destinato solo al pubblico delle televisioni a pagamento. Fino a poco tempo fa, il sistema televisivo italiano era controllato dal duopolio RAI/MEDIASET. Da una parte il servizio pubblico con il monopolio RAI, dall’altra la TV privata con il monopolio MEDIASET. Negli anni del consolidamento del duopolio, le TV locali sono state sempre più compresse e emarginate, basti pensare che pur superando il numero di 500 emittenti locali, queste non rappresentavano che il 5% del fatturato del settore.
Per comprendere la gravità della situazione basti pensare che nei paesi con un sistema televisivo avanzato, come gli Stati Uniti, la quota TV locali supera il 25%”. Continua l’associazione di emittenti tv: “Ora l’AGCOM nella relazione del 2008 ha rilevato che il sistema radiotelevisivo si è allargato, passando dal duopolio, almeno al tripolio con l’ingresso di SKY. Lo scandalo è qui: perché SKY è il monopolista della TV satellitare a pagamento e la vicenda del calcio è quanto mai sintomatica ed allarmante. Gli italiani potranno scegliere: o guardare il calcio a pagamento attraverso il satellite con SKY ovvero al pagamento attraverso MEDIASET a cui prima o poi seguirà anche la RAI”. Per il CNT: “Il rifiuto della Lega a cedere i diritti in chiaro ad un prezzo accettabile è solo l’ulteriore passo per costringere gli appassionati a pagare per il loro sport preferito. Il CNT nel denunciare la congiura per favorire ancora una volta SKY e MEDIASET, ritiene che questo sia il colpo di grazia per le emittenti locali a cui da domenica non verrà più consentito l’accesso agli stadi per le tradizionali trasmissioni prodotte da molte emittenti locali, che seguono le squadre cittadine limitandosi alla cronaca in diretta con le sole immagini di contorno. Ad oggi sembra che il colpo sia riuscito, ma anche se venisse raggiunto un accordo in extremis o anche nelle prossime settimane, di sicuro l’effetto “promozione obbligatoria” a favore delle TV a pagamento è stato già raggiunto e comunque si tratterebbe di una prova generale. E’ infatti assolutamente chiaro il disegno scellerato di portare il calcio soltanto sulle TV a pagamento. Il CNT continuerà a tutelare le emittenti locali in questo delicato settore e preannuncia clamorose iniziative di protesta e il ricorso alla magistratura”.