CNT Informa n. 29 – Pubblichiamo un estratto del nuovo numero del bollettino del Coordinamento Nazionale Televisioni

Retecapri sollecita il CNT ad intervenire per il rispetto delle decisioni del CNID per la Sardegna – TV nazionali: l’UE dice sì agli spot sui trattamenti medici – DTT: approvato ufficialmente nuovo standard DVB-T2


DTT SWITCH OFF IN SARDEGNA
CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE DA 4 MLN DI EURO

Una campagna di comunicazione da 4 milioni di euro: così il Governo vuole informare i cittadini sardi del passaggio di tutte le trasmissioni televisive al digitale terrestre nell’isola entro il 30 ottobre prossimo. Scopo non secondario, però, è dare alle emittenti locali un aiuto per gli investimenti che devono ancora affrontare. La campagna sarà infatti pianificata proprio sui canali regionali e andrà a sostituire i contributi statali che gli editori da tempo invocavano. Il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, messo a punto dal Sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani, sarebbe già alla firma. Se le previsioni di spesa verranno confermate, i 4 milioni serviranno a coprire circa il 60% degli investimenti ancora necessari per l’adeguamento degli impianti di trasmissione, che in totale dovrebbero aggirarsi sui 6,7 milioni di euro (…). Non è chiara ancora la suddivisione dell’intervento che verrà fatta fra le emittenti locali. Il criterio più probabile è quello di considerare il bacino di utenza o, in parallelo, il numero di impianti di ciascuna emittente. Questo perché non è possibile fare riferimento all’Auditel a cui aderiscono pochi editori. Il decreto alla firma riguarderà la sola Sardegna, ma sarebbero allo studio misure simili anche per la seconda area all digital, la Valle d’Aosta, e prossimamente il Piemonte. In ogni caso per l’isola la data del 30 ottobre non è più rinviabile.

TV LOCALI AUDITEL GIUGNO
I LEADER SONO TELECAPRI E TELENORBA

Telecapri in Campania, Telenorba in Puglia, Telepadova in Veneto, e il trio Telelombardia-Telecity-Antenna Tre sono i grandi dominatori della tv locale in Italia. Dove, tuttavia, il panorama resta piuttosto variegato. Ci sono regioni, infatti, dove la lotta per la leadership è piuttosto serrata: in Piemonte, tanto per dire, il canale più visto è 7 Gold Telecity, con 391 mila contatti netti nel giorno medio in giugno, appena 30 mila in più di Quarta Rete, con i suoi 361 mila telespettatori. O, come detto, in Lombardia, dove ciascuna tv del magico trio va oltre il milione di contatti. Nel Granducato di Toscana i 399 mila contatti di Italia 7 superano di appena 60 mila unità i 333 mila di Rtv38.

RETECAPRI SOLLECITA IL CNT AD INTERVENIRE PER IL RISPETTO DELLE DECISIONI DEL CNID PER LA SARDEGNA

Durissima comunicazione di Retecapri al CNT affinchè vengano prese forti iniziative per tutelare il diritto di Retecapri ad avere immediatamente le frequenze digitali per la Sardegna, che invece inspiegabilmente il Ministero ritarda. Intanto Costantino Federico ha ritirato la propria firma dal verbale conclusivo del Tavolo tecnico per la transizione del digitale in Sardegna. Costantino Federico ha motivato il ritiro e la contestazione dell’intero verbale con una clausola del verbale stesso che prevedeva la contestazione nel caso i successivi e conseguenti adempimenti fossero stati difformi ed in contrasto con le indicazioni del Tavolo stesso. Si tratta proprio del caso contestato da Costantino Federico, perché il Ministero non ha dato seguito all’assegnazione della frequenza prevista per l’emittente Retecapri per la Sardegna.

TV PUBBLICITA’ DEI TRATTAMENTI MEDICI
L’UE DICE SI’ ALLE EMITTENTI NAZIONALI

Diffondere le pubblicità dei trattamenti medici sulle televisioni locali ma non su quelle nazionali è contrario al diritto comunitario. E’ quanto ha stabilito la Corte di Giustizia europea, spiegando che una normativa come quella italiana “costituisce una restrizione ingiustificata alla libertà di stabilimento e alla libera prestazione dei servizi”. La Corte rileva che, vietando la pubblicità relativa ai trattamenti medico chirurgici sulle reti nazionali e consentendone la diffusione sulle reti televisive locali, il regime denota un’incoerenza che il Governo italiano non ha tentato di giustificare. Pertanto, la Corte ritiene che una normativa nazionale come quella controversa non sia idonea a garantire la realizzazione dell’obiettivo di tutela della salute e che essa costituisca una restrizione ingiustificata alle due libertà.

FREQUENZE GESTIONE DELLO SPECCHIO RADIOELETTRICO
DIRAMATA CIRCOLARE A TUTTI GLI ISPETTORATI TERRITORIALI

La Direzione Generale Pianificazione Gestione Spettro Radioelettrico del Ministero dello Sviluppo Economico – Comunicazioni ha diramato pochi giorni fa una circolare agli Ispettorati Territoriali che presumibilmente determinerà alcuni malumori. Con la citata nota la DGPGSR si è espressa a riguardo della “qualifica degli enti territoriali abilitati a presentare domande ai sensi dell’art. 30 del D. Lgs. 177/05”. Per la DGPGSR in sede di approvazione della norma il legislatore avrebbe meramente “voluto confermare la primitiva volontà di alleviare le difficoltà di ricezione per le popolazioni residenti in aree problematiche”, sicché sarebbe “opinabile che un’Amministrazione Provinciale possa essere ammessa ad avanzare richieste ai sensi della normativa citata, considerato che per essa sarebbero solo due i casi possibili di carenza di servizio atti a far invocare l’applicazione del citato D. Lgs.: mancata copertura dell’intero territorio provinciale o di parte di esso”. “Nel primo caso – prosegue la D.G. – si verrebbe ad infrangere in maniera non indifferente la dimensione stessa delle pertinenze territoriali di un’emittente locale, nel secondo caso di riconoscerebbe alle province di sostituire lo specifico potere di richiesta, che dovrebbe in prima istanza spettare (…) direttamente alla Amministrazione comunale od a consorzi di esse”. Fonderebbe l’espresso orientamento della D.G. il fatto che “le disponibilità frequenziali non sono sufficienti a dar corso a tutte le richieste che pervengano e che, quindi, una scelta restrittiva sarebbe in linea con una buona amministrazione delle risorse pubbliche”. La minacciosa prosa della circolare ministeriale si allevia però sul finale, allorquando è spiegato che “Le definitive determinazioni nel merito saranno in ogni caso adottate dalla collaterale DGSCER”. L’ultimo passaggio, tuttavia, è destinato a lasciare inquieti enti ed operatori nella misura in cui secondo la Direzione tecnica del MSE-Com le eventuali previsioni della DGSCER “dovranno trovare applicazione anche in casi di eventuali autorizzazioni provvisorie già rilasciate alle Province (…)”.

DTT STANDARD DI TRASMISSIONE
APPROVATO UFFICIALMENTE IL DVB-T2

Il comitato guida DVB ha ratificato e pubblicato le specifiche del DVB-T2. Il DVB-T2 è un sistema di trasmissione di seconda generazione per la DTT. La specifica introduce le ultime tecniche di modulazione e codifica per abilitare un efficiente uso di prezioso spettro terrestre per la distribuzione di audio, video e servizi data a dispositivi fissi e mobili. Basandosi sulle fondazioni dell’affermato DVB-T, il DVB-T2 promette un incremento del 30 al 50% in capacità confrontato con il vecchio sistema in condizioni simili. Le televisioni che utilizzeranno il DVB-T2 potranno far partire nuovi multiplex che potranno offrire più canali in HD e creare innovativi servizi di trasmissione dati.

IMPIANTI ALLEANZE TRA CONTENDENTI
ACCORDO IN VISTA TRA TELECOM ITALIA MEDIA E MEDIASET

E’ ben noto che la voce di costo più elevato per una tv è rappresentato gli impianti di trasmissione. Se da un lato c’è l’alta barriera economica che limita molte emittenti a sostenere tale costo, dall’altro c’è il ben più grosso problema della limitazione degli impianti stessi che sono in maggioranza nel portafoglio della DMT, società che nel tempo, come già evidenziato dal CNT, ha raggiunto una posizione dominante. Per ovviare, una delle soluzioni è quella di utilizzare gli impianti di un’altra tv più grossa (Rai o Mediaset). Sembra proprio che su questa questione si stia definendo un accordo tra Telecom Italia Media e Mediaset. Del resto, che può fare una Tv piccola di fronte ai grandi competitori come Rai, Mediaset e Sky? Il CNT lancia l’allarme.

TV DIRITTI TELEVISIVI CALCIO
ACCORDO TRA LEGA CALCIO E INFRONT SPORTS & MEDIA

La Lega Calcio italiana, ha nominato Infront Sports & Media come consulente in esclusiva nello sfruttamento nazionale e internazionale dei diritti di sua proprietà tra cui Serie A, per sei stagioni a partire dal 2010/11 stagione. La decisione è stata ratificata martedì scorso dall’unanimità dalla Lega Calcio. Infront si confronterà con la Lega Calcio con l’obiettivo di centralizzare la distribuzione e la commercializzazione dei diritti audiovisivi del campionato di Serie A.

C.N.T. – Coordinamento Nazionale Televisioni – SEDE LEGALE: P.zza Municipio, 80 – 80133 Napoli SEDE OPERATIVA: Via Bari, 19 – 72013 Ceglie Messapica TEL. 337941697 TEL e FAX. 0804839707
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Direttore Costantino Federico
Reg.Tribunale di Napoli N. 4/07 del 17/01/2007
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