DIRITTI CALCIO – IL CNT IN DIFESA DELLA EMITTENTI LOCALI
Il CNT si appresta ad un’altra dura battaglia per la difesa delle emittenti locali. Questa volta è il settore del calcio, squassato da scandali di ogni genere che hanno dimostrato come questo ambiente sia il più inquinato e sostanzialmente corrotto. Il problema è ora rappresentato dalla arroganza e prepotenza con cui le organizzazioni calcistiche a livello nazionale trattano le emittenti radiotelevisive per quanto riguarda l’accesso agli stadi e le trasmissioni sportive con i relativi diritti. Il CNT denuncia una situazione scandalosa che risulta ancora poco nota. Ad esempio non tutti sanno che le emittenti locali per acquisire i vari diritti (highlights, accessi agli stadi, trasmissione in differita delle partite etc.) devono sottoscrivere contratti onerosissimi stabiliti negli ammontare non per libera contrattazione o per gara, ma accettando le richieste imposte. Questi contratti hanno però la caratteristica di essere dei veri capestro e di contenere clausole vessatorie di ogni genere. Purtroppo nessuno è intervenuto fin’ora per far cessare questo scandalo che riguarda in particolare la Lega Calcio di Serie A e Serie B, ma in maniera ancora più violenta e inaccettabile la Serie C. Come dice un adagio popolare “anche i pappici hanno la tosse” e così la Lega di categoria inferiore C1 è quella che mostra maggiore arroganza e prepotenza . Basti pensare che le eventuali contestazioni sull’applicazione dei contratti possono essere effettuate dalla Lega a propria scelta, senza alcuna possibilità di confronto e di contraddittorio e cosa ancora eccezionalmente più grave, senza alcuna possibilità di ricorrere a soggetti terzi per l’accertamento. Si conferma così che il mondo del calcio è una repubblica a sé di cui purtroppo abbiamo già vissuto le drammatiche conseguenze quando si sfugge al controllo di legalità. Il CNT intanto invita le emittenti locali a trasmettere e riferire eventuali episodi di illegittime contestazioni e provvedimenti assunti nei loro confronti, in modo da consentire un’ampia e articolata battaglia su questo tema a favore delle emittenti locali, fino ad oggi indifese nei confronti degli organismi di lega. Sul banco degli imputati anche l’Agcom, latitante su questo argomento.
DAB MORTE ANNUNCIATA – MA I FUNERALI TARDANO A PARTIRE
Morte annunciata per il DAB (sistema radiofonico digitale) ma i funerali tardano a partire. Non si capisce per quale motivo, di fronte alla ormai definitiva e acquisita impossibilità e inopportunità di questo sistema peraltro poco testato e con una assoluta mancanza di ricevitori in circolazione, si continuino ancora a tenere accesi da parte della Rai i pochi impianti comunque installati, prolungando e producendo solo danni al sistema con l’occupazione di frequenze che potrebbero essere ben più utili per l’emittenza radiotelevisiva. L’intero settore della radiofonia attende la soluzione del problema, il cui ritardo rischia soltanto di impedire il naturale sviluppo tecnologico verso un sistema più moderno, più funzionale e soprattutto con la possibilità di maggiori e migliori servizi.
FREQUENZE – IL CNT ANCORA CONTRO IL FAR WEST NELL’ETERE CAMPANO
Dopo il sequestro di Radio Ercolano Centro nell’ambito di una ampia operazione anticamorra della DDA di Napoli, non si placano le polemiche sulle infiltrazioni malavitose nel settore. Da anni emittenti radiofoniche e televisive, in particolare dell’area napoletana, sono state indicate come strumenti della criminalità organizzata per gestire comunicazioni tra gli affiliati ai clan, compresi quelli detenuti in carcere a Poggioreale, e per altre attività illegali quali il calcio scommesse, i videopoker, i giochi televisivi a premi e quelli con telefoni a luci rosse. In questo variopinto mondo si inseriscono tecnici e operatori televisivi di pochi scrupoli pronti ad installare impianti abusivi con l’occupazione di frequenze di altre emittenti. Il fenomeno riguarda sempre più spesso le frequenze delle emittenti locali, perché evidentemente ritenute più deboli e con minori capacità di difesa. Il CNT ancora una volta denuncia questa incredibile situazione in Campania che la porta ad essere l’unica regione in cui ancora sopravvive un clima da Far West e dove il Ministero delle Comunicazioni non è in grado di tutelare i legittimi operatori radiotelevisivi.
DIGITALE – RIUNIONE FINALE DEGLI OPERATORI DI RETE ATTIVI IN SARDEGNA
Si è tenuta il 13 giugno a Roma la riunione finale del tavolo di lavoro degli operatori di rete attivi in Sardegna. Il documento sottoscritto dagli operatori di rete chiede che l’Agcom produca un piano sperimentale per la Sardegna che sia documento di riferimento con il quale Ministero e Agcom conducano i negoziati sulle frequenze con i paesi limitrofi interessati. Il piano dovrebbe inoltre consentire alle imprese di cominciare ad operare sulla base di un piano sperimentale anche nel caso, purtroppo probabile, che i negoziati con i paesi limitrofi si protraggano eccessivamente. Il CNT è favorevole al passaggio accelerato al digitale perché i tempi di attesa e l’utilizzo della sola tecnica analogica per le emittenti locali rappresenta una penalizzazione per le emittenti stesse. La Rai ha espresso invece riserve per il passaggio definitivo dall’analogico al digitale, proponendo invece la scelta per un modello diverso a carattere nazionale.
TELEVENDITE – RIUNIONE DEL COMITATO, AL VIA LO STUDIO PER LA RIFORMA DEL CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE
Si è tenuta mercoledì 13 giugno riunione del Comitato delle Televendite presieduto da Adalberto Baldoni. Si è discusso di infrazioni contestate ad alcune emittenti locali. Il rappresentante del CNT nel Comitato, Rocco Monaco, ha contestato duramente e vivacemente l’assunto delle infrazioni in quanto più di alcune erano irrilevanti e senza alcun riflesso oggettivo sulla programmazione. In pratica si chiede alle emittenti locali di svolgere compiti di controllo e addirittura di Polizia sulle trasmissioni commerciali riferite in particolare agli oroscopi, etc.. Il Comitato ha poi avviato lo studio per la riforma del Codice di autoregolamentazione delle televendite.
CINEMA – AUDIZIONE DEL CNT ALLA COMMISSIONE CULTURA DEL SENATO
Giovedì 21 giugno alle ore 14.30 alla Commissione Cultura del Senato ci sarà l’audizione del CNT rappresentato dal Direttore Costantino Federico sul Cinema ed i progetti di finanziamento per il settore riguardante le produzioni di film. Il CNT è ovviamente nettamente contrario alla ipotesi di tasse e prelievi di qualsiasi genere alle emittenti locali per finanziare il cinema. Diamo già abbastanza, sostiene il CNT, con il noleggio dei film per i nostri palinsesti, ricordando che alle emittenti locali è oggi consentito l’accesso agli scarti della programmazione delle reti nazionali e comunque solo al cinema di serie B ed al cinema bianco e nero, quando non addirittura al cinema muto. Sarebbe assurdo che pur utilizzando solo il peggio dei film in circolazione le emittenti locali fossero sottoposte a prelievi forzati per finanziare la produzione cinematografica.
DDL GENTILONI – PRESENTATI 13 EMENDAMENTI
Sono ben tredici gli emendamenti presentati da maggioranza e opposizione sul DDL Gentiloni per la riforma del sistema radiotelevisivo. L’opposizione chiede l’anticipazione del passaggio al digitale al 2010 anziché al 2012. Un altro emendamento (Carra) chiede di riservare alle emittenti locali un terzo della numerazione da 1 a 9 nell’ordinamento automatico della TV DDTT. Nell’Unione infine si propone di assegnare le frequenze a chi non le ha ricevute nel 1999. L’opposizione propone invece una sorta di asta.
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