TV DIVIETO DELL’AGCOM PER LE TRASMISSIONI CON SCENE PORNOGRAFICHE
Clamorosa esibizione dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che con un pruriginoso provvedimento, la delibera n. 23/07/CSP, ha deliberato di vietare la trasmissione di programmi contenenti scene pornografiche. In realtà con il provvedimento si intendono colpire le trasmissioni in onda esclusivamente in ore notturne su molte televisioni locali con il servizio di telefoni erotici con il noto prefisso 899. Queste trasmissioni, consistenti in immagini di fanciulle ammiccanti e provocanti, accompagnano e sollecitano questo speciale tipo di servizio telefonico a pagamento. Da queste trasmissioni molte emittenti locali traggono parte dei proventi per sopravvivere e tirare avanti nel panorama televisivo nazionale sempre più controllato e soffocato dai monopolisti Rai e Mediaset e dall’ultimo arrivato Sky. Il CNT è sempre stato contrario a questo tipo di trasmissioni, così come lo è sempre stato nei confronti di servizi di cartomanzia, astrologia, numerologia etc. e non ha infatti sottoscritto o aderito ai ricorsi presentati dalle altre associazioni o direttamente dalle televisioni. Ciò premesso e chiarito, il CNT denunci però come pelosa e asservita al monopolio Rai – Mediaset – Sky la delibera in oggetto. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni farebbe bene ad occuparsi del vergognoso monopolio esistente nella televisione pubblica, nella televisione privata terrestre e nella televisione satellitare anzichè trovare sempre nuovi strumenti per comprimere e soffocare le emittenti locali a favore dei soliti noti.
DTT FREQUENZE – GENTILONI, DIVIDENDO DIGITALE PER REDISTRIBUZIONE
Per il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, non ci sono dubbi che “il passaggio alla tv digitale dovrà avere come conseguenza un dividendo digitale, una redistribuzione di frequenze, perchè questo è uno degli obiettivi principali del passaggio tecnologico e non potrà essere disatteso”. Il Ministro risponde così a Mediaset che nel primo switch off dell’analogico, quello che ha coinvolto a partire dal primo marzo la provincia di Cagliari per quanto riguarda Raidue e Rete4, ha visto il gruppo Mediaset utilizzare le frequenze liberate nel passaggio al digitale per avviare una sperimentazione sull’alta definizione televisiva, senza lasciare disponibilità di frequenze ad altri operatori. Già nel precedente numero il CNT aveva denunciato tale situazione. L’intervento di Gentiloni però appare una mera enunciazione di principio senza alcun seguito e alcun serio provvedimento che sanzioni l’illegittimo comportamento di Mediaset. Se il Ministro Gentiloni volesse fare veramente sul serio, non ha che da disporre ad horas la disattivazione degli impianti Mediaset in presenza di nuovi canali digitali attivati dalla stessa e restituendo le frequenze al Ministero per la immediata effettiva redistribuzione e assegnazione alle emittenti locali e a quelle che hanno necessità di completare la propria copertura.
TV TELEVENDITE – RINNOVATA LA COMMISSIONE PER IL COMITATO DI CONTROLLO
Con decreto del Ministro Gentiloni del 2 marzo 2007 è stata rinnovata la Commissione per il Comitato di Controllo delle Televendite. Il Coordinatore Nazionale del CNT Rocco Monaco è stato nominato componente del Comitato. Alla Presidenza di detta Commissione è stato riconfermato Adalberto Baldoni.
TV DDL GENTILONI – IL 20/3 STOP ALL’INDAGINE CONOSCITIVA
L’ufficio di presidenza delle Commissioni Trasporti e Cultura di Montecitorio terminerà martedì 20 marzo l’indagine conoscitiva sul provvedimento che ridisegna il sistema televisivo. Solo nelle ultime due settimane del mese, quindi, potrà iniziare in Commissione la discussione generale sul testo, mentre l’esame dell’articolato e delle proposte di modifica inizierà ad aprile. L’audizione del CNT avverrà il 20 marzo.
IMPIANTI – CONTINUANO I VELENI ALL’ISPETTORATO TERRITORIALE CAMPANIA
Continuano i veleni per le lettere anonime che circolano a Napoli nei confronti di alcuni funzionari dell’Ispettorato Territoriale del Ministero delle Comunicazioni e di molte emittenti storiche napoletane. Gli autori sono da tutti indicati nel sottobosco della emittenza pirata abusiva della Campania, dove operano indisturbati personaggi legati anche alla criminalità più o meno organizzata. Gli operatori professionali del settore si chiedono come mai non si riesca a restituire a Napoli ed alla Campania la legalità nel settore radiotelevisivo.
DDL GENTILONI AUDITEL E PRIVACY – IL MONITO DEL GARANTE DELLA PRIVACY
Il digitale può in generale creare problemi sotto il profilo della privacy e in particolare il DDL Gentiloni potrebbe avere delle criticità sotto questo profilo per quanto riguarda il capitolo sull’Auditel che, con la nuova tecnologia, potrebbe arrivare a ”modalita’ di verifica estremamente puntuali fino a individuare lo specifico utente nei suoi dati personali”. Lo ha sottolineato il presidente del Garante per la protezione dei dati personali Francesco Pizzetti. Da parte del Garante ”puo’ esserci un interesse specifico sull’art. 4, nella parte in cui si prevede la riorganizzazione di Auditel. Qui sono indicati una serie di criteri, tra cui non e’ menzionata pero’ l’attenzione alla tutela dei dati personali”.
ANTITRUST IMPIANTI RADIOFONICI – OK A RCS BROADCAST PER ACQUISIZIONE IMPIANTI
Con provvedimento n. 16503 l’Antitrust ha dato via libera a RCS Broadcast S.p.A. (società appartenente al gruppo RCS Media Group, operante nella radiodiffusione a carattere commerciale in ambito nazionale attraverso l’emittente Play Radio), all’acquisizione di un impianto di radiodiffusione sonora e della relativa frequenza (località Pedrosa di Faedius – Udine – 95,700 Mhz) con contestuale cessione in permuta dell’impianto di radiodiffusione sonora e relativa frequenza (località Via D’Annnunzio–Rovigo–92,000Mhz) a RTL 102,500 Hit Radio S.r.l. (emittente radiofonica commerciale nazionale attraverso Radio RTL 102,500). Tale acquisizione è finalizzata all’implementazione ed all’ottimizzazione della rete di diffusione di Play Radio, nel territorio dove è sito l’impianto, in modo da garantire un incremento del bacino di utenza (dallo 0.10% al 90,26%).
TV CASSAZIONE – MULTE PESANTI PER MESSA IN ONDA DI SPOT HARD
Multe pesanti per le tv che mandano in onda spot hard. Le promette la Cassazione in virtù dell’art. 15 della legge 223 del ’90. In questo modo, la Seconda sezione civile ha accolto il ricorso dell’Agcom che si era opposta all’annullamento, da parte del Tribunale di Milano, della sanzione di 10 mila euro inflitta alla Rete A per avere mandato in onda “trasmissioni in ore notturne di spot che promozionavano l’uso di linee telefoniche erotiche contenenti scene di natura pornografica”. Il Tribunale, come ricostruisce la sentenza 5749, aveva annullato la sanzione sulla base del fatto che il giudice non aveva applicato la norma specifica per la pubblicità, bensì quella più generale che vieta la trasmissione di programmi che possano nuocere allo sviluppo psichico e morale dei minori. Ma la Suprema Corte non l’ha pensata allo stesso modo e ha sottolineato che giustamente era stato contestato l’illecito in base all’articolo che tutela lo sviluppo psichico dei minori. Infatti, “in tema di disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato – scrivono i supremi giudici -, la trasmissione di spot pubblicitari contenenti scene pornografiche integra l’illecito amministrativo” previsto dalla legge in questione “non sussistendo tra tale norma e quella dettata in materia di pubblicità dall’art. 8 della stessa legge il rapporto di specialità stabilito dall’art. 9 della legge 689 del ’91 nel caso in cui uno stesso fatto è punito da una pluralità di disposizioni” visto che “le norme in questione prevedono distinte ed autonome ipotesi di illecito”.
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