Approvato il 30 luglio scorso dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge in materia di attività cinematografiche. Il provvedimento prevede che l’intervento diretto dello Stato sia focalizzato, a partire dal 2011, sulle opere prime e seconde, i cortometraggi e i documentari.
Nel settore della promozione l’intervento statale sarà invece riservato ai soli enti ed eventi con rilevanza internazionale o nazionale, con l’obiettivo di snellire le procedure e migliorare la gestione delle risorse, eliminando gli sprechi nell’assegnazione dei fondi pubblici statali. Con il provvedimento si interviene anche sulla revisione cinematografica, prevedendo, oltre al nulla osta alla visione per tutti, ai minori degli anni 14 e ai minori degli anni 18, l’ulteriore soglia relativa ai minori di anni 10. In questo modo si allinea il nostro sistema a quelli della gran parte degli altri Paesi e si intende assicurare una tutela più puntuale e efficiente della sensibilità dei minori di età infantile e preadolescenziale, ampliando al contempo, con una maggiore articolazione, la platea di film la cui visione altrimenti risulterebbe limitata ai maggiori di 14 anni. A questo provvedimento ne seguirà un altro d’urgenza con cui provvedere al rinnovo per il triennio 2011-2013 delle misure di tax credit per garantire nuove e più moderne forme di finanziamento dell’attività cinematografica, consolidando i risultati di quella che si dimostra un’autentica rivoluzione copernicana del sostegno pubblico al settore. Con le agevolazioni fiscali per il cinema di punta sull’incentivo alla produttività del settore si supera la logica assistenzialistica dei contributi diretti, compensando la contrazione delle risorse pubbliche disponibili.