Dopo la chiusura forzata dovuta all’emergenza sanitaria, in Italia le sale cinematografiche potranno riaprire il 15/06. La direttiva ufficiale è stata comunicata direttamente dal premier Giuseppe Conte, in occasione della conferenza di sabato 16/05.
Presto la riapertura. Ma a quali condizioni?
La notizia è tutt’altro che rassicurante. I dubbi e le paure degli esercenti sono ancora molti.
Non ci sono protocolli di sicurezza e di conseguenza non si sa come gestire l’organizzazione delle sale e dei posti a sedere. Inoltre, al momento, mancano titoli interessanti da offrire, in quanto le produzioni sono ferme; il Festival di Cannes è stato posticipato mentre i blockbuster usciranno ad autunno.
Ma, più di tutto, si teme che il pubblico non sia ancora pronto a tornare al cinema.
Aprire a queste condizioni significherebbe andare incontro a ulteriori difficoltà, principalmente di tipo economico.
Piattaforme streaming: una valida alternativa
Con la chiusura delle sale, il mondo del cinema si è reso conto della potenziale alternativa che potrebbero rappresentare le piattaforme di video streaming per la distribuzione di nuovi film.
A questo proposito i distributori hanno affermato che esistono due tipi di film: quelli che meritano il lancio nelle sale cinematografiche e che necessitano di una specifica tutela costituita da un sistema di finestre di distribuzione, mentre altri invece non sono adatti al circuito cinematografico. Quest’ultimi – dopo una première di uno o due giorni al cinema – trovano il loro spazio e il proprio pubblico nel video on demand.
Un mercato diversificato tra sale e digitale
Relativamente a ciò Antonio Medici – amministratore delegato di Bim distribuzione – durante il webinar dedicato ai distributori e alle sale cinematografiche “(Re)Open for Business”, ha così dichiarato: “Questa crisi da Covid-19 ha accentuato alcuni trend che già erano nell’aria: è ormai chiaro che solo qualche film può andare in sala. Molti altri non devono essere distribuiti lì, hanno grosse possibilità sulle audience digitali e in sala non avrebbero successo. Bisogna diversificare sul mercato ”.
“Certo, ci sono film che meritano di andare in sala e di avere un sistema di finestre forti. Altri che invece trovano nel video on demand il loro ambiente naturale”, l’amministratore delegato della società di produzione e di distribuzione Lucky Red e del circuito di sale cinematografiche Circuito cinema, Andrea Occhipinti, è sicuramente d’accordo con quanto dichiarato da Medici: “La sala ha sicuramente ancora senso perché rende un film famoso, e anche per le finestre successive il valore di quella pellicola viene attribuito dai risultati in sala ”.
Ottimismo e fiducia
Tra i gestori delle sale cinematografiche c’è chi si dimostra fiducioso nella riapertura. Kim Foss – managing director della società di distribuzione danese Camera film e dello storico cinema Grand Teatret di Copenaghen – è ottimista per il ritorno del pubblico: “da noi abbiamo chiuso le sale il 12 marzo e le riapriremo l’8 giugno. Ci stiamo preparando,[…]. Certo, non ci saranno i grandi blockbuster, tuttavia le major sono pronte a spingere sui loro titoli”.
Supporto al cinema europeo
Durante il suddetto webinar, la responsabile delle relazioni internazionali di Europa Cinemas – network di sale cinematografiche per la circolazione di film europei – Fatima Djoumer ha dichiarato che presto arriveranno aiuti economici ai gestori di sale che supportano il cinema europeo: “Tra settembre e ottobre ci sarà una grande campagna di rilancio dei cinema che fanno parte del nostro network. Ci saranno iniezioni di liquidità, e nel 2021 i nostri fondi saranno aumentati di ulteriori 5 mln di euro”. (N.S. per NL)