L’argomento della settimana è stata l’eventualità (per non dire la certezza) che di qui a qualche anno anche la banda 700 MHz (50/60 UHF) venga destinata (come quella a 800 MHz, cioè i canali 61/69 UHF) allo sviluppo della banda larga in mobilità.
Niente di nuovo ed inaspettato: ubi maior minor cessat; e si sa che l’esigenza di un efficiente web senza fili è più sentita dalla gente della sopravvivenza di qualche centinaio di tv locali. Che, d’altra parte, non è che si facciano un gran desiderare, con scartini di banale programmazione ripetuti a fotocopia per occupare quanti più LCN possibile, con qualità video maltrattata dall’eccessiva compressione (per farci stare, negli infrequentati mux, anche un po’ di televendite, peraltro con riscontri commerciali sempre più in picchiata). Ecco perché i comunicati di FRT e Aeranti-Corallo che hanno denunciato il pericolo della sottrazione frequenziale sono passati nella sostanziale disattenzione della grande informazione. Ormai si sa, se soddisfazione gli operatori tv locali avranno, la troveranno solo nelle aule giudiziarie. Coi tempi consueti.