Il nuovo esecutivo sembra intenzionato ad operare concretamente sul sistema radiotelevisivo italiano. E, soprattutto, sembra volerlo fare di concerto con le rappresentanze delle emittenti. Così almeno sembra desumersi dalle convocazioni di tavoli tecnici per i comparti radiofonico (riunione fissata al 01/02/2023) e televisivo (consesso fissato al 07/02/2023) presso il Ministero delle imprese e del made in Italy.
Ma di cosa si discuterà ai tavoli? O meglio, quali saranno le istanze degli operatori?
I radiofonici
Nel primo caso, cioè quello dei radiofonici, gli argomenti essenziali saranno certamente lo sviluppo della radiofonia digitale via etere (DAB) e la gestione di quella analogica, con le prospettive di una pianificazione FM ovvero di un refarming della stessa banda, con eliminazione delle incompatibilità r.e. con gli stati esteri.
Lenimento, in subordine
O quantomeno un lenimento delle stesse, nelle intenzione degli editori che, a quanto risulta a NL, vorrebbero sottoporre un proprio piano d’intervento per evitare iniziative dall’alto.
I televisivi
Nel secondo, invece, gli editori tv porteranno al tavolo le problematiche residuate dal refarming della banda 700 MHz, di quelle sottese alla mancata assegnazione della dodicesima rete nazionale, del passaggio al T2/HEVC (e quindi della capacità trasmissiva), della prominence dei servizi di interesse generale (e quindi del rapporto controverso con gli OTT), dello spettro (non in senso radioelettrico) della sottrazione della banda 600 MHz e dei contributi.