In crescita le entrate pubblicitarie del gruppo di Cologno e i clienti pay-tv. L’eventuale apertura anticipata a Sky nel digitale terrestre? Una "decisione strana".
Pier Silvio Berlusconi (foto), vicepresidente di Mediaset, cita nientemeno che Obama durante la presentazione dei palinsesti per il 2010, sostenendo che il digitale "rappresenta ed è il futuro della tv mondiale". Dopodiché sciorina una serie di dati positivi per il gruppo: entrate pubblicitarie + 5% nei primi sei mesi dell’anno, crescita degli utili, aumento degli abbonati ai servizi pay-tv di Premium. E anche qualche numero negativo, ma per la concorrenza: Sky avrebbe infatti perso a marzo circa centomila abbonati rispetto ai mesi precedenti, e ciò sarebbe dovuto allo stop dei messaggi pubblicitari a favore della stessa Sky sulle reti del biscione, deciso a fine 2009. Poca preoccupazione anche per il recente annuncio da parte di Sky di una riduzione di prezzo del 25% per le partite di serie A sulla pay-tv satellitare: "l’offerta di Mediaset Premium" ha detto Berlusconi, "è più completa". E a conferma di ciò ha annunciato la partenza di un nuovo pacchetto "Gallery+Calcio" a 14 euro al mese, nonché l’ampliamento della disponibilità di film e serie TV di successo in modalità "on demand". Sul piano internazionale, Mediaset sta consolidando la sua posizione in Spagna, con l’acquisto dell’emittente Cuatro e del 22% di Digital+, il tutto sotto il nuovo marchio, più riconoscibile, di Mediaset Espana. Ancora una volta interpellato sulla possibilità che l’Unione Europea conceda al gruppo di Murdoch di partecipare all’asta per le frequenze del digitale terrestre prima del 2011, Berlusconi ha detto che l’eventuale decisione positiva dell’UE sarebbe "strana": mentre infatti sul satellite c’è già una situazione di monopolio, sul digitale terrestre la situazione sarebbe "già affollata". Affollata sicuramente, concorrenziale magari un po’ meno… (E.D. per NL)