Non è ancora ben chiaro quale sarà l’indirizzo editoriale de “L’attimo fuggente”, né di cosa parlerà nello specifico. Il suo fondatore e futuro direttore (la rivista dovrebbe esordire i primi di giugno nelle edicole), Cesare Lanza (foto), parla di un punto d’incontro, di una piazza virtuale, dove riunire “tutte le anime liberali, senza distinzione di sesso, epoca, razza, religione”. Un target un po’ generico, certo, ma dal direttore artistico di “Buona Domenica” ci si attende che il proprio pubblico ideale si collochi nell’ala un po’ più “pop” (passatemi il termine) della popolazione italiana, quella, in definitiva, che segue assiduamente il suo programma. Assicura Lanza, comunque, che la politica non avrà spazio nel nuovo bimestrale, che sarà indipendente, slegata da qualsiasi appartenenza politica (pare piuttosto improbabile…), economica o religiosa. Il titolo, infine, nasce da una riflessione di Lanza sulla vita “tanto semplice, quanto complicata, tanto disperata, quanto contraddittoria”. Insomma, neanche questo è ben chiaro. L’unica cosa certa è che nel primo numero ci sarà un’intervista di Paola Perego (guarda caso) a Lorin Maazel ed una poesia scritta nientemeno che dal Presidente dell’Authority, Corrado Calabrò. Forse in Italia le cose andrebbero meglio se ognuno facesse il proprio mestiere. (Giuseppe Colucci per NL)