Franco Abruzzo.it
Il comitato di redazione de La7 ha proclamato questa mattina con effetto immediato “due giorni di astensione audio-video” in segno di protesta contro l’annuncio dell’azienda “che ha individuato 25 esuberi tra i giornalisti a tempo indeterminato, oltre allo stop dei contratti a termine” e “ha comunicato l’avvio della procedura a termini di legge per il licenziamento collettivo”. Tra le linee del piano di intervento, preannunciato questa mattina al cdr dall’amministratore delegato di Ti Media Giovanni Stella, “la chiusura della testata sportiva, l’accorpamento di alcune redazioni, la chiusura della sede di corrispondenza di New York dopo le elezioni americane, la riorganizzazione della redazione multimedia e la chiusura del settore telecineoperatori”, spiega la rappresentanza sindacale. Per il cdr, il piano è “la prova che il gruppo vuol far pagare ai giornalisti i milioni di debiti lasciati dalle precedenti gestioni”. (ANSA).
TI MEDIA: STELLA, LICENZIAMENTO COLLETTIVO PER GIORNALISTI LA7
Roma, 23 settembre 2008. Una procedura di «licenziamenti collettivi» per la redazione giornalistica de La7. Ad annunciarla è stato l’amministratore delegato di Telecom Italia media, Giovanni Stella, che nel corso di una conference call ha spiegato di averne dato notizia in mattinata al Cdr della testata. In risposta all’annuncio di Stella, motivato con la necessità di contenere i costi, il comitato di redazione dell’emittente che fa capo a Telecom Italia ha proclamato questa mattina con effetto immediato «due giorni di astensione audio-video per protestare contro la decisione dell’azienda, che oltre ai licenziamenti ha annunciato il blocco dei contratti a termine». Gli esuberi sono quantificati dal cdr in 25 quali «diretta conseguenza della chiusura della testata sportiva, dell’accorpamento di alcune redazioni, della chiusura della sede di corrispondenza di New York dopo le elezioni americane, della riorganizzazione della redazione multimedia e della chiusura del settore telecineoperatori», spiega la rappresentanza sindacale. «Questo piano è la prova – accusa il Cdr – che il gruppo vuol far pagare ai giornalisti i milioni di debiti lasciati dalle precedenti gestioni». Nei giorni scorsi la Fnsi aveva lanciato l’allarme per le indiscrezioni che si erano diffuse sul possibile ridimensionamento della testata giornalistica dell’emittente. (Adnkronos)