Impugnata dal Cdm la legge della Regione Piemonte n. 25/2009 recante ”Interventi a sostegno dell’informazione e della comunicazione istituzionale via radio, televisione, cinema e informatica”.
Il ministero dei Rapporti con le Regioni sottolinea infatti che la legge in esame, recante ”Interventi a sostegno dell’informazione e della comunicazione istituzionale via radio, televisione, cinema e informatica”, eccede dalle competenze regionali in quanto interviene sulla disciplina del canone Rai, cioe’ di un tributo erariale. Si stabilisce infatti che la quota parte del canone corrisposto dai cittadini piemontesi, possa essere utilizzato dalla regione stessa, previa intesa con il Ministero dello Sviluppo economico, in violazione della competenza esclusiva statale in materia di ”sistema tributario dello Stato”, di cui all’articolo 117, comma 2, lettera e) della Costituzione, anche alla luce di una consolidata giurisprudenza costituzionale in base alla quale ”si deve tuttora ritenere preclusa alle Regioni la potesta’ di legiferare sui tributi esistenti, istituiti e regolati da leggi statali”. Altro aspetto censurato riguarda, poi, la diversa definizione del ”sistema integrato delle comunicazioni” rispetto a quella prevista dal Testo Unico della Radiotelevisione, poiche’ tale sistema incide sulla tutela della concorrenza, in quanto e’ volto a regolare il mercato al fine di impedire il formarsi di posizioni dominanti. (fonte Adnkronos)