Antonio Catricalà (foto), presidente dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato commenta, in un’intervista rilasciata ad “ItaliaOggi”, le recenti nuove disposizioni in tema di pubblicità: si tratta di due importanti provvedimenti entrati in vigore lo scorso 21 settembre.
Il primo va a configurare il concetto di pubblicità ingannevole e comparativa nei casi in cui i soggetti agenti siano rappresentati da professionisti e da imprese, ovvero da coloro che rappresentano il cosiddetto settore business to business; il secondo, oltre ad ampliare il novero delle pratiche sino ad ora vietate, aumenta i poteri dell’Antitrust attraverso la procedibilità d’ufficio, la possibilità di effettuare ispezioni anche con l’ausilio della Guardia di Finanza e l’aumento delle sanzioni pecuniarie fino a 500 euro. La procedibilità d’ufficio renderà inutili le denuncie ed aumenterà la celerità dell’azione pubblica.
Ricorrendo alle ispezioni si potrà conoscere meglio la reale identità del committente del messaggio ingannevole, così da notificargli tempestivamente gli eventuali provvedimenti sospensivi. L’inasprimento della risposta sanzionatoria servirà a commisurare la pena erogata alla gravità del fatto concreto ed alle dimensioni delle aziende interessate. Dal punto di vista dell’organizzazione pubblica, le nuove norme determineranno l’inserimento in organico di nuovi elementi, sino a 40 unità, collocati in un apposito ufficio per le pratiche sleali commerciali, all’interno della Direzione generale della tutela del consumatore. (Paolo Masneri per NL)