La carica di a.d. per la prima volta ricoperta da un dirigente non proveniente dal mondo della tv, ma da quello del cinema. La novità? Per il momento ho solo spostato la mia poltrona, dice.
È Caterina D’Amico il nuovo amministratore delegato di Raicinema, settore strategico per le sroti e gli equilibri dell’azienda pubblica. Settore che, tra le attività di produzione, distribuzione, acquisti e preacquisti cinetelevisivi americani europei e italiani vale 250 milioni di investimento. Lei, che prende il posto di Giancarlo Leone, che ha assunto la carica di vice direttore generale della Rai, è il primo dirigente di Raicinema a non provenire dalla scuderia di casa, dal mondo della televisione, ma a provenire, mani e piedi, da quello del cinema.
Nominata amministratore delegato della società dopo essere stata preside della Scuola Nazionale di Cinema-Centro Sperimentale di Cinematografia – Rai Cinema punta a incrementare la produzione, e “a incoraggiare i produttori italiani a lavorare con altri produttori stranieri”, come ha dichiarato la stessa D’Amico in un’intervista a ScreenDaily.com. Con un budget da 65 milioni di euro, di cui 40 per progetti nazionali e coproduzioni e 25 per le acquisizioni e l’accordo di co-produzione al 25% appena siglato con la On My Own Productions di Musini e Cicutto per Miracle at St. Anna di Spike Lee, Rai Cinema si conferma protagonista del mercato italiano. Tra i film in produzione per il 2008 da parte della 01 Distribution, facente capo all’azienda, ci sono I vicerè di Roberto Faenza, San Pietroburgo di Giuliano Montaldo, Il nascondiglio di Pupi Avati, Caos calmo di Antonello Grimaldi, Parlami d’amore di Silvio Muccino e Bianco e nero di Cristina Comencini.
Per il momento, però, sembra regnare la calma nell’ufficio del nuovo amministratore delegato. “Sa perché non mi faccio vedere tanto in giro? – dice, intervistata da prima Comunicazione – perché tutti si aspettano da me chissà quali annunci rivoluzionari. Ma al momento non ho novità da dire. L’unico grande cambiamento che ho fatto a Raicinema è di aver spostato la mia scrivania dall’altro lato della stanza perché di là vedevo il Palazzo di giustizia e di qui mi godo Castel Sant’Angelo”. (G.M. per NL)