Con una decisione che ha destato stupore, la Cassazione ha definitivamente respinto la richiesta dell’INPGI di avere da RTI (Reti Televisive Italiane S.p.A., società del Gruppo Mediaset) contributi per circa 1 mln e mezzo di euro, come emergeva da un’ispezione in azienda per 7 giornalisti per il periodo maggio 1999-febbraio 2005, tra i quali Alessandro Piccinini, noto conduttore di "Controcampo" dal 1998 a 2012 su Italia 1.
La sentenza n. 12587 del 2016, potrebbe comportare conseguenze rilevanti per la FNSI, per l’INPGI e per la tipologia di giornalisti interessati dalla fattispecie con inevitabili riflessi a cascata su analoghe vertenze in corso. Ciò in quanto nel provvedimento dei giudici di legittimità si affermano inediti principi giuridici che potrebbero influire sul contratto di lavoro giornalistico. Alla luce di questa sentenza FNSI ed INPGI dovrebbero organizzare nel breve periodo un Convegno giuridico con magistrati, esperti del diritto del lavoro ed aziende alla luce del concreto rischio della scomparsa definitiva della figura del giornalista lavoratore subordinato, sostituito dalla figura del giornalista lavoratore autonomo "ibrido" con versamento dei contributi all’INPGI 2, anziché all’INPGI 1 (e quindi senza alimentare il fondo degli “ammortizzatori sociali”, come disoccupazione, CIGS, contratti di solidarietà, TFR in casi di fallimento, ecc.). Torneremo presto sull’argomento. (S.F. per NL)