Questo il comunicato di Adnkronos del 30 aprile
Diede del ‘servo’ ad Emilio Fede, per questo la Cassazione ha disposto l’oscuramento del sito di Piero Ricca, il giovane di Milano che fu gia’ assolto dalla Suprema Corte per aver dato del ‘buffone’ a Silvio Berlusconi. In quel caso i supremi giudici ritengono che Ricca non avesse fatto altro che esercitare il ”diritto di critica”, ma questa volta l’aver dato del servo al direttore del Tg4 sia sul sito web che sulla home page di you tube costituisce diffamazione. Di qui il sequestro preventivo del sito e della home page.
Questo il commento pubblicato sul blog dell’interessato, assolutamente raggiungibile
Se domani la leggete (la notizia di Adnkronos, ndr) su qualche giornale, tenete conto che è falsa.
Relativamente alla vicenda giudiziaria con Emilio Fede, la verità è questa.
Fede mi querela a Roma per diffamazione. Chiede e ottiene il sequestro preventivo del video e di un post. La guardia di finanza va oltre e mi chiude l’accesso al blog. Reagisco e si scopre che è un abuso: il blog viene sbloccato con tante scuse, mentre gli inquirenti scoprono di non essere in grado di eliminare il video da youtube. La mia difesa, a luglio, chiede alla Cassazione il dissequestro anche di quel singolo, innocuo post di presentazione del video. Ma la Cassazione respinge il ricorso.
L’iter giudiziario è fermo qui. Alla querela. Non c’è stata nemmeno l’udienza preliminare. Un po’ presto, sembra, per dire o far intendere che la Cassazione ha confermato la condanna per diffamazione.
Dove nasce la falsa notizia pubblicata oggi dall’Adnkronos? Tralasciando l’ipotesi della malafede, forse dal fatto che un cronista è incappato nelle motivazioni con le quali la Cassazione ha respinto quel ricorso tecnico. E non è riuscito a capire quel che leggeva o gli veniva riferito. Anzi, ha creduto di capire che ero stato condannato definitivamente per diffamazione con oscuramento del blog. E l’ha scritto, diffamandomi.