Nei confronti di Alessandro Sallusti la Cassazione motiva la condanna al carcere per la sua "spiccata capacità a delinquere", dimostrata da tanti precedenti e dalla "gravità” della "campagna intimidatoria" e "diffamatoria" condotta nei confronti del giudice Giuseppe Cocilovo quando nel 2007 dirigeva ‘Libero’.
"L’affermato intreccio del dovere del giornalista di informare e del diritto del cittadino di essere informato merita rilevanza e tutela costituzionale se ha come base e come finalità la verità e la sua diffusione", scrive la Cassazione nel verdetto sul caso Sallusti. "Se manca questa base di lancio, se non c’é verità, ma calcolata e calibrata sua alterazione, finalizzata a disinformare e a creare inesistenti responsabilità e ad infliggere fantasiose condanne agli avversari, il richiamo a nobili e intangibili principi di libertà è intrinsicamente offensivo per la collettività e storicamente derisorio, beffardo per coloro che, in difesa della libertà di opinione, hanno sacrificato la propria vita". La sentenza si compone di 26 pagine. (ANSA)