da Franco Abruzzo.it
Livorno, 14 luglio 2008. A causa di una perquisizione, in corso da questa mattina, domani il Corriere di Livorno non sarà in edicola. L’attività dei carabinieri, spiega il direttore Emiliano Liuzzi, ha paralizzato il quotidiano, «perchè ha impedito ai redattori di lavorare alle loro postazioni e di conseguenza domani il giornale non sarà in edicola». Questo episodio, secondo Liuzzi, «è un fatto di una gravità inaudita, è un atto intimidatorio che colpisce il Corriere di Livorno già bersaglio di iniziative della magistratura da oltre un mese». La perquisizione è nata dalla pubblicazione di articoli su un’operazione dei carabinieri, concretizzatasi venerdì scorso con l’arresto in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari per 11 persone, della quale il Corriere di Livorno «aveva dato notizia nel giornale del giorno stesso a seguito di una fuga di notizie, ma facendo ben attenzione a non rivelare dettagli che potessero permettere l’identificazione delle persone coinvolte». La perquisizione è stata estesa anche alle abitazioni del direttore e di tutti i cronisti. L’azienda ha avviato le procedure per rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo per chiedere il risarcimento del danno subito. «L’azione della magistratura – conclude Liuzzi – è tanto più grave perché, impedendo l’uscita del giornale, lede un diritto sancito dalla Costituzione». Il direttore e alcuni redattori del giornale sono sotto inchiesta con l’ accusa di avere corrotto pubblici ufficiali. (ANSA)