Nuovo consiglio di amministrazione della RAI da cui sono uscite, oltre ad elogi al presidente Petruccioli e l’arresto del processo di cessione di una delle tre reti, anche le indicazioni per una forte trasformazione di un canale in senso federalista.
Il CDA è in scadenza il prossimo 31 maggio. Quasi sicuramente verrà nominato sotto l’egida della L. 112/04, ma vi è la possibilità che, come chiede il Partito Democratico, venga prorogato fino all’approvazione di una nuova normativa. Alla sua prima intervista, dopo la nomina a sottosegretario di Stato con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani (di cui abbiamo parlato nelle pagine di NL nei giorni scorsi) afferma che “il meccanismo di nomina del CDA Rai, che fu approvato in sede di legge Gasparri, è uno dei meccanismi più condivisi di una legge combattuta dalla sinistra. Quindi, su questo punto, avendo immaginato con la legge Gasparri un presidente di garanzia, che vuol dire indicato dalla minoranza, sembrava che potesse essere un terreno comune di intesa tra la maggioranza e l’opposizione di allora. Di tutte le parti della Gasparri, quella che fu meno osteggiata fu proprio questo meccanismo di nomina”. Per quanto riguarda il canone RAI Romani aggiunge “in questo momento il canone è una tassa a tutti gli effetti e quindi, se la si abolisse, vi sarebbe un’altra risorsa che proviene dal bilancio dello Stato a favore della Rai. I cittadini alla fine non pagherebbero di meno, a meno che qualcuno decida di non dare più le risorse del canone che adesso vanno alla Rai. Ma significa ridimensionare per almeno due terzi il servizio pubblico”. Infine chiosa sempre Romani “il problema non è il canone, ma capire se il servizio pubblico possa essere garantito da un’unica forma di redditività, che può anche essere solo il canone o solo la pubblicità. Modifiche in questo senso devono però tener conto dei numeri, quando parliamo di canone ricordiamo che stiamo parlando di circa 1,3 miliardi di euro”. E se ricordate l’articolo di qualche giorno fa inerente i conti della RAI, certe cifre dovrebbero far riflettere. (M.P. per NL)