Abolire il canone Rai per gli ultra 75enni che vivono da soli e con meno di un milione delle vecchie lire. L’esenzione era prevista dall’ultima Finanziaria, fu approvata tra gli applausi bipartisan del Palazzo, e’ stata sbandierata per settimane sui quotidiani e ora si scopre che e’ rimasta una chimera per le circa 250 mila famiglie italiane (stime Istat 2007) che ne avrebbero avuto diritto. Eppure il Parlamento quei soldi – circa 26 milioni il tetto di spesa stanziato – li ha previsti nel decreto “milleproroghe” approvato a febbraio 2008. Un budget sufficiente (considerando che l’imposta e’ a quota 106 euro) ad appagare tutte le richieste che sarebbero arrivate in Viale Mazzini. Cosa allora non ha funzionato? Semplicemente a farla da padrona e’ stata la solita burocrazia. L’Agenzie delle entrate – nonostante il doppio sollecito partito dal direttore generale della Rai, Claudio Cappon – non ha mai emanato la semplice “guida” all’esenzione con le specifiche degli aventi diritti. Una guida che forse arrivera’ in autunno. Molti anziani, pero’, in barba alla burocrazia sembra che l’esenzione se la siano applicata ugualmente: nonostante la Rai abbia invitato tutti gli abbonati a pagare lo stesso in attesa dei chiarimenti normativi, gli over 75 che non hanno pagato il canone – a quanto apprende l’agenzia stampa IL VELINO – sono stranamente aumentati di oltre il 50 per cento. Ai pensionati che il canone lo hanno regolarmente pagato, non resta che sperare nella restituzione. E anche per quella – si dice – servira’ una semplice guida.