Riceviamo e pubblichiamo da ADUC.it
Firenze, 14 Gennaio 2009. La vicenda del canone/imposta RAI si tinge di un nuovo episodio che rende il tutto ancor piu’ parossistico e preoccupante. Il 13 gennaio sera, un nostro rappresentante, avv. Emmanuela Bertucci, ha partecipato ad una trasmissione sul canone/imposta dell’emittente Telelombardia. Nell’ambito della trasmissione “le mani in tasca” e’ stato fatto un collegamento telefonico con il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani che, tra le varie argomentazioni a difesa dell’attuale sistema di informazione pubblica Rai, a domanda precisa ha sostenuto che il canone/imposta va pagato anche per il possesso di un computer, ed ha fatto alcune ipotesi per cercare di far fronte ad un’evasione del canone che si aggirerebbe sul 27%. La nostra Bertucci gli ha fatto presente che c’e’ il problema dell’evasione, oltre 90%, del canone speciale (dovuto dalle aziende) e il sottosegretario ha detto di non saperne nulla; fatto presente che sul suo tavolo giacciono ben quattro
interrogazioni in merito della senatrice Donatella Poretti a cui non e’ stato risposto…. Romani ha invitato la nostra rappresentante a chiamarlo stamane 14 gennaio per chiarire la vicenda. Chiamata che dopo sei tentativi non e’ servita a stabilire il contatto e neanche fissare un appuntamento (“la sua agenda e’ piena, ci spiace”).
Nel frattempo, pero’, nella posta della sen. Poretti dello scorso 8 gennaio e’ arrivata la risposta a firma di Paolo Romani alla prima interrogazione dello scorso 11 giugno 2008 (1), in cui si chiedevano lumi sul pagamento del canone/imposta anche per il computer e sull’evasione del canone speciale. Il nostro sottosegretario cosi’ conclude la risposta a sua firma autografa: “In considerazione del fatto che non sussiste ancora una interpretazione univoca circa la individuazione degli apparecchi, diversi dai televisori tradizionali, atti od adattabili alla ricezione delle trasmissioni, si ritiene opportuno procedere ad un approfondimento tecnico-giuridico della questione, anche attraverso il confronto con il Ministero dell’economia e delle finanze, l’agenzia delle entrate e la concessionaria del servizio pubblico” (2).
A parte il nostro Romani che in trasmissione dice di non sapere nulla di canone speciale, mentre pochi giorni prima ha risposto ad un’interrogazione in materia…. c’e’ anche un’altra “incongruenza” quando, sempre in trasmissione, ci dice che il canone va pagato per il possesso di un computer mentre, nella risposta all’interrogazione, dice che questo non si sa e va deciso in futuro.
Infine, e’ bene notare che, a suo tempo, avevamo interpellato la Rai e l’Agenzia delle Entrate per avere lumi se si doveva pagare per il computer e, entrambe, avevano detto che spettava al ministero decidere… lo stesso ministero che dice che si deve fare un “approfondimento tecnico-giuridico della questione” con entrambi questi soggetti.
Nel frattempo la Rai, sul suo sito e nelle lettere che invia a casa dei contribuenti, intima il pagamento alle famiglie anche per il possesso del computer (3), mentre per le aziende (canone speciale) lo intima solo per il possesso di un apparecchio tv (4).
Quindi, la legge -che e’ la stessa per tutti e di fronte alla quale tutti dovremmo essere uguali- non e’ tale per chi la applica (Rai), col sostegno -verbale e televisivo- del nostro sottosegretario; lo stesso sottosegretario che quando scrive dice il contrario…..
Che deve fare a questo punto il contribuente che possiede un computer e non un apparecchio tv? A nostro avviso non deve pagare l’imposta e se la Rai insiste, col nostro sostegno anche legale, deve portare la tv di Stato in tribunale, facendo riferimento alle risposte della Rai medesima, dell’Agenzia delle entrate e del ministero delle Comunicazioni.
(1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=223208
(2) qui il testo della risposta: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/20090114-interrogazione.pdf
(3) http://www.abbonamenti.rai.it/Ordinari/RisposteFAQ.aspx?ID=24
(4) http://www.abbonamenti.rai.it/Speciali/IlCanoneSpeciali.aspx