Ahia, si parte male. In questi giorni le emittenti tv dell’area tecnica 3 (Lombardia, esclusa Mantova, Piemonte orientale e province di Parma e Piacenza) stanno ricevendo le note della DGSCER del dipartimento Comunicazioni del MSE con gli elenchi degli impianti risultanti dal database ministeriale.
Ed è un disastro. All’appello mancano decine e decine di impianti lombardi (forse centinaia). Che fine hanno fatto? Una motivazione potrebbe essere essere rinvenuta nel fatto che il database impiantistico centrale si fonda sulle informazioni rese dagli organi periferici. E si sa che la gestione passata dell’Ispettorato territoriale per la Lombardia è stata tragica; tanto che in numerosissimi casi ha dovuto metterci una pezza la magistratura. Ora però il conto della mala gestio potrebbe essere presentato alle emittenti. Che ovviamente non ci stanno e minacciano guerra in tutte le sedi, se a Roma non interverranno lestamente, in quanto, dalle prime informazioni raccolte, non di sole sviste si tratterebbe ma di ben più gravi depennamenti sostanziali. E giacché ai TAR di Lombardia e Lazio, solo nel corrente anno, si sono moltiplicati come pani e pesci i ricorsi contro provvedimenti schizofrenici della P.A. di specie, è facile immaginare che, se qualcuno non deciderà di fare un passo indietro, riconoscendo i propri errori e le proprie omissioni, l’intero processo di digitalizzazione potrebbe indirizzarsi in maniera molto diversa da quel che i faciloni preconizzano. Non è un mistero, infatti, che quando i giudici vanno a fondo gli sviluppi possono essere imprevedibili. Come il caso Europa 7 ha insegnato.