Per alcuni era addirittura la “mamma” delle frequenze di Canale Italia, per il figlio Lucio Garbo era “il filo conduttore della propria vita e della propria impresa commerciale ed editoriale”. Sono queste le parole con le quali Garbo parla al Corriere della Sera di sua madre, raccontando addolorato della sua recente scomparsa. Una perdita celebrata attraverso un evento mediatico che (nel bene o nel male, posto che per alcuni si è trattata di un’operazione eccessiva e di cattivo gusto) obbligatoriamente deve essere annoverato nella storia della tv italiana, a memoria di una donna che ha fatto della sua emittente una realtà molto più che locale e riconosciuta prima dal pubblico, poi dai colleghi del settore. Canale Italia nasceva nel lontano 1976 con il nome di Serenissima Televisione sull’esperimento radiofonica di Nova Radio, divenne presto l’emittente locale più importante del nord est della nostra penisola, ma con il tempo si tramutò (grazie anche alle previsioni della legge Gasparri) in una realtà nazionale. L’emittente, che ora trasmette anche in Lombardia, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e, addirittura in Sicilia, ha scelto di celebrare la morte di Elda Mazzucato in Garbo nel modo per l’editore più consono, sospendendo le trasmissioni per tre giorni, con un fermo immagine della sua ultima festa di compleanno, sovrastato dal viso sorridente dell’imprenditrice. L’idea nasce dalla volontà di rendere noto al pubblico quanto fosse importante il personaggio di Elda Mazzucato nella propria impresa, oltre che, come già detto, nel panorama della televisione italiana. Una celebrazione simile ha finora un solo precedente: quella dell’orazione funebre di ottanta minuti su Rete A, nel 1986, dedicata alla morte dell’imprenditore Giorgio Aiazzone. (Marco Menoncello per NL)