In queste ore i lanci delle agenzie di stampa stanno assumendo tinte fosche e drammatiche. I tifosi italiani sono seriamente preoccupati: che non si possano più avere aggiornamenti gratuiti sulle partite di calcio, niente highlights, niente gol a programmi tipo 90° minuto?. Dopo aver subito, qualche anno fa, lo choc del passaggio dei diritti da Rai a Mediaset, quest’anno i connazionali più affezionati al calcio potrebbero vedersi costretti a fronteggiare una triste realtà: il monopolio delle pay tv. Agli italiani quindi la scelta: per divertirsi e godersi la classica domenica di campionato, dovranno pagare. Un po’ come succede in tutta Europa del resto. Di questa prospettiva, frutto del mancato accorda tra Rai e Lega Calcio (dopo che la Rai si era per altro aggiudicata una gara regolare, facendo l’offerta più altra), se ne parla come di un incubo nazionale, dimenticandosi che in realtà già adesso, in chiaro, di calcio si può vedere ben poco. E se qualcuno volesse gustare una partita in santa pace sul proprio divano di casa, è costretto ad abbonarsi alla piattaforma di Sky o ad acquistare una delle card per il pay per view sul digitale terrestre. In attesa che questo dramma giunga ad un epilogo, non ci resta che applaudire all’unico operatore che già da tempo ha messo del fieno in cascina e che ha il coraggio di presentare al pubblico offerte trasparenti. Sky si è infatti aggiudicata in tempi non sospetti i diritti per la serie A e la serie B e si prepara a regalare ai propri abbonati un anno pieno di emozioni. Rai e Mediaset invece bisticciano con la Lega Calcio per tirare sul prezzo dei diritti per il calcio in chiaro e finiranno per raggiungere un accordo confuso che non renderà un gran servizio agli italiani. Difficilmente però si muoverà qualcosa senza che la famiglia Berlusconi dia il suo benestare. Ci troviamo di fatto ad osservare il caso più unico che raro in cui gli interessi della famiglia Berlusconi coincidono con quelli di tutte le parti in causa. (Davide Agazzi per NL)