Quando si parla di radio si finisce spesso col litigare sulle attribuzioni. Ieri le pagine milanesi di Repubblica hanno dedicato un ampio spazio al progetto della webradio del Politecnico, con l’occhiello che orgogliosamente annunciava la “prima emittente Web universitaria di Milano”. E’ davvero la prima? B-Radio dell’Università Bicocca io la sto sentendo in questo momento, non mi pare un future plan. Mah. E’ inutile discutere perché ormai il fenomeno delle webradio “accademiche” (ma quello della radio è un esercizio tutt’altro che accademico), è ben consolidato e ricco di contributi e esperienze. Basta cercare sul blog RadUni, della Associazione Operatori Radiofonici Universitari per trovare un elenco piuttosto nutrito. Con la speranza di una legge dell’etere che offra a queste e a tante altre radio no profit l’opportunità di trasmettere “per davvero”.
Trenta studenti di ingegneria, architettura e design danno vita alla prima emittente web universitaria di Milano
Va in onda radio Politecnico
Teresa Monestiroli
Musica, attualità e un programma cult in stile “Deejay chiama Italia” Gli studi in una palazzina all´angolo tra via Celoria e via Ponzio messa a disposizione dal rettore
Sono pronti per andare in onda. Hanno organizzato il palinsesto, trovato gli speaker, ideato il logo, preparato le selezioni musicali, ottenuto i finanziamenti dall´ateneo e comprato il materiale. Manca solo l´allestimento dello studio, ma nei prossimi giorni anche questo problema verrà risolto visto che gli spazi sono già stati identificati. E poi si parte con la prima web radio universitaria di Milano.
Si chiama Poli. Radio ed è l´emittente degli studenti del Politecnico. Un gruppo di trenta ragazzi che studiano ingegneria, architettura e design, e che da metà novembre intratterranno i compagni di corso e i giovani delle altre facoltà con programmi di varietà e musica ventiquattr´ore su ventiquattro. Un progetto ambizioso, appoggiato dall´ateneo che a luglio l´ha approvato e finanziato, dando agli studenti 2.380 euro per iniziare. «Ma se funziona – spiega il prorettore Adriana Baglioni – continueremo a sostenerli». Oltre ai soldi il Politecnico metterà a disposizione anche gli spazi. «Non siamo riusciti a soddisfare le richieste dei ragazzi – continua Baglioni – perché le aule che ci avevano indicato o non erano libere o non erano adatte. Ma credo di aver trovato una soluzione migliore: daremo alla radio uno spazio nella palazzina all´angolo tra via Celoria e via Ponzio. Un edificio indipendente di 90 metri quadrati che ospiterà anche le associazioni culturali degli studenti».
L´idea è di Emanuele Campagnolo, direttore artistico della radio e giovanissimo studente di design. «Faccio lo speaker da sette anni in piccole emittenti locali – racconta il diciannovenne di Ragusa – e amo la radio. L´ho proposta all´università come attività culturale e l´hanno approvata». Così da luglio ci sta lavorando alacremente. Ha messo annunci online sul sito studentipolitecnico. it, fatto colloqui e individuato una trentina di ragazzi con tanta voglia di mettersi in gioco. Una volta trovata la squadra, insieme hanno organizzato il palinsesto. «Il programma di punta – spiega Emanuele – sarà al pomeriggio, sullo stampo di “Deejay chiama Italia”, la trasmissione di Linus e Nicola Savino. Un contenitore vario che parlerà di musica e di attualità, di gossip e di cose serie, con ospiti in studio. Al mattino invece ci sarà una trasmissione di cinema o intrattenimento, a seconda dei giorni». E la sera? Spazio alla comicità, alla musica e agli studenti stranieri. «Mi hanno proposto un programma dedicato all´Erasmus. Si chiamerà Erasmusic e a ogni puntata ci sarà ospite un ragazzo straniero che porterà la musica del suo paese. Canzoni nuove, in Italia poco conosciute, e storie che vengono da lontano, magari anche qualche ricetta di cucina».
Ma la radio si occuperà anche della vita universitaria. «Daremo le comunicazioni istituzionali del Politecnico – conclude Emanuele – visto che non è il punto forte dell´ateneo. Pubblicizzeremo gli eventi, i convegni, le lezioni di ospiti italiani e stranieri. Ma ci sarà anche spazio per i problemi di tutti i giorni, sempre all´interno dei programmi». Per il resto tanta musica, ventiquattro ore su ventiquattro. La linea è quella rockettara ma nella fascia notturna si ascolterà anche «qualcosa di più difficile, per un pubblico di nicchia».