Bufera totale in Casa Rai: ascolti a picco, incomprensioni tra i dirigenti, membri del CdA che abbandonano le sedute in tono fortemente polemico, addirittura l’Usigrai che proclama un giorno di sciopero contro questa situazione di stallo. Si è svolto ieri negli uffici di viale Mazzini un CdA infuocato, pomo della discordia: la serie interminabile di flop registrati da Raidue (ma non solo). I consiglieri di centro-sinistra (Curzi, Rizzo Nervo e Rognoni) hanno abbandonato la riunione a causa del muro contro muro venutosi a creare con i consiglieri del centro-destra (in leggera maggioranza) sulla “questione Marano”. I primi, infatti (con l’appoggio incondizionato del direttore generale Claudio Cappon), chiederebbero l’allontanamento del direttore di Raidue, a favore della nomina di Gianni Minoli; i secondi, invece, fautori della nomina di Marano (foto), non vogliono saperne e si dichiarano assolutamente contrari a qualsiasi trattativa a riguardo. Tutto ciò, ovviamente, non fa altro che paralizzare il CdA e, con esso, qualsiasi possibile decisione per il bene dell’azienda, così in crisi che si inizia a vociferare della possibilità di un commissariamento. Ma i flop dei vari “Wild West” e “Votantonio”(lunedì, in prima serata, ha fatto registrare il 4,9% di share) non sono gli unici fattori che preoccupano in viale Mazzini: Petruccioli, adottando l’ordine del giorno di Sandro Curzi, ha posto l’accento anche sui recenti insuccessi di Raiuno (Colpo di Genio con Simona Ventura, ad esempio, o Apocalypse Show di Funari), indicandone come principale colpevole proprio il direttore di rete, Fabrizio Del Noce. Nei giorni scorsi, tra l’altro, proprio Del Noce, oggetto di un duro (ma signorile e mai sfrontato) attacco da parte di Aldo Grasso, sulle pagine del “Corriere”, si era reso protagonista di una crisi di nervi con relativa querela partita nei confronti di Grasso e del suo direttore Paolo Mieli; querela che, francamente, crediamo difficile che possa trovare accoglimento (favorevole al direttore di Raiuno) da parte dellautorità giudiziaria, dal momento che i dati proposti da Grasso, che Del Noce aveva criticato ed etichettato come “palesemente manipolati”, sembrano trovare conferma nei suoi superiori (col rischio che la querela dia impulso ad una denuncia per calunnia di Grasso contro Del Noce). E intanto la Rai, sempre più in crisi, si ritrova bloccata a causa del suo consiglio di amministrazione, forse troppo attento a seguire le logiche di partito e poco dedito a fare il bene dell’azienda. (Giuseppe Colucci per NL)