La settimana appena passata è stata interessata da due fatti rilevanti che hanno destato i sognatori digitali locali (e non solo loro, per la verità).
Tanto per cominciare, qualcuno s’è infine accorto che i disastri d’ascolto che bollano i territori digitalizzati anche da lungo tempo e che sono fatalmente scortati dai crolli dei fatturati pubblicitari, improbabilmente saranno bilanciati dagli introiti dell’attività di operatore di rete. Perché, si è ormai capito, di capacità trasmissiva, conti alla mano, ce ne sarà presto troppa e i pochi interessati stanno già gioendo dei prezzi al ribasso dei network provider. E’ poi accaduto che un superplayer come Telecom Italia Media ha spostato con decisione le proprie attenzioni tv dal DTT (poco adatto all’HD) al web, nella direzione che più si addice a tale piattaforma: la tv on demand. Due fatti che portano a pensare che chi ha investito tutto sul DTT potrebbe aver fatto un pessimo affare.