Tra qualche settimana partirà la sperimentazione che introdurrà, inizialmente solo per Aci ed Inps, un nuovo sistema di comunicazione dello Stato con i cittadini; la Posta Elettronica Certificata rappresenterà una vera e propria rivoluzione copernicana nella Pubblica Amministrazione.
Il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, intervistato lunedì scorso a Mattino Cinque da Maurizio Belpiero, è categorico nel dire che si devono "tagliare in maniera drastica i tempi morti che separano cittadini, professionisti, imprese dalla fruizione dei loro diritti e, contemporaneamente, le amministrazioni, tanto centrali quanto locali, debbono essere maggiormente consapevoli dei propri doveri di trasparenza, efficienza, imparzialità, rapidità». Ulteriormente, il professore veneziano prestato alla politica, fissa nel 2010 l’anno in cui questo obiettivo dovrà essere raggiunto, anche attraverso l’assegnazione (con operatività prospettata già dai primi mesi del prossimo anno) di una casella di posta certificata a tutti quei cittadini che ne faranno richiesta, senza alcun costo a loro carico. Insomma, per snellire l’apparato burocratico dello Stato, occorre fornire gli uffici pubblici ed i loro utenti della giusta tecnologia. Il ministro, a tal proposito, si impegna a nome del Governo a colmare le lacune che separano ancora una parte degli italiani dall’ICT, lasciando intendere di confidare in un programma che possa fornire (gratuitamente o con forti agevolazioni) un computer a chi ne sia ancora sprovvisto. Il progetto pare alquanto ambizioso e configura lo strumento della PEC come l’uovo di Colombo per ridurre – nella migliore delle prospettive addirittura eliminare – le code agli sportelli facendo altresì risparmiare tonnellate di carta intestata. L’innovativo strumento, per chi ancora non lo sapesse, consente di conferire certezza giuridica alla posta e rappresenta l’ultimo ritrovato tecnologico nel campo delle raccomandate a/r. Apprezzabili i propositi dell’innovatore Brunetta che, ostinato economista votato all’efficienza, ha sempre ricercato una gestione tecnologica delle risorse pubbliche. Emblematico, in proposito, è stato l’esordio del Voip di Microsoft nella Pubblica Amministrazione attraverso il progetto pilota avviato un anno fa presso l’Università Roma Tre. I risparmi sono già tangibili con un abbattimento dei costi sulle comunicazioni del 70%. Questo sistema di telefonate su internet, sarà presto esteso anche all’ateneo della Sapienza (www.eweekeuropa.it, 22/09/2009) e via via implementato altrove attraverso un programma di formazione che – comunicano congiuntamente il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e Microsoft Italia – "coinvolgerà l’apparato pubblico statale e le società private che ne faranno richiesta". In questo progetto saranno coinvolte aziende come Nortel, Telecom Italia, HP, Filippetti, Gecom, Nextiraone, IFM Infomaster, Plantronics, Tandberg, Lanservice, Seltatel, Selex, Olidata, che, avendo già manifestato la loro disponibilità, istruiranno le amministrazioni interessate sollevando il Ministero da oneri aggiuntivi (www.eweekeuropa.it, 22/09/2009). A detta dello stesso Brunetta, unico ostacolo alla benefica proliferazione dell’ICT in Italia è il digital divide: la banda larga, in Italia, fatica a decollare per il cronico ritardo infrastutturale del nostro paese in cui l’obbiettivo dei 5 mega appare, ad oggi, frutto della migliore previsione. (Stefano Cionini per NL)