Morto un papa se ne fa un altro, ma morto un “mostro sacro” (si fa per dire, intendiamo solo in termini professionali) che si fa? Si rinnova. E’ quanto accaduto al “Wall Street Journal”, ammiraglia dell’informazione economica americana, dopo l’addio obbligato (per raggiunti limiti d’età) dell’ex direttore Paul Steiger, vera e propria icona del giornalismo statunitense, il quale ha ceduto il testimone al suo ex vice Marcus Brauchil. Brauchil, 45 anni, dieci dei quali spesi in giro per il mondo in qualità di inviato del suo giornale (Hong Kong, Giappone, Cina, Russia), grandissimo esperto di internet, non è il più giovane direttore della storia del quotidiano ma ci si avvicina molto. Acclamato dalla gran parte dei suoi colleghi, l’ex vice direttore ha dato loro subito un dispiacere: il giornale non andrà più in edicola soltanto per cinque giorni alla settimana ma uscirà anche il sabato. E poi, grande spazio alla versione sul web (esiste già una versione a pagamento in rete), senza trascurare, per lo meno per i primi tempi, quella cartacea. Ecco la sua prima dichiarazione da direttore: “Questa è la civiltà dell’informazione. La carta stampata conserverà il suo ruolo ma dobbiamo essere pronti a sfruttare tutti inuovi canali con cui l’informazione si trasmette e si trasmetterà. Abbiamo il vantaggio che il mondo degli affari si internazionalizza sempre di più”. Per il momento, quindi, la versione cartacea continuerà ad esistere, ma è tutt’altro che un’ipotesi la possibilità di seguire la strada tracciata dal “New York Times”. Il futuro è lì. (Giuseppe Colucci per NL)