Per la prima volta, la ricerca sullo stato del mercato del Branded Entertainment in Italia è stata realizzata da Nielsen.
2019, un mercato che vale 549 mln di euro
Questa indagine, presentata in occasione dell’OBE Summit – incontro annuale dell’Osservatorio Branded Entertainment – svoltosi il 30/06/2020, ha rilevato che questo settore, nel 2019, ha visto una crescita del 24% con una valore pari a 549 mln di euro (444 mln di euro nel 2018), equivalente al 6% del totale degli investimenti.
Nel 2020 le stime per questo mercato – alla luce anche dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 – prevedono un decremento del 9-10%, fermandosi a quota 497 mln di euro.
Aziende e brand lo preferiscono al Product Placement
In occasione del Summit Alberto Dal Sasso, Managing Director di AdIntel Italy – Head of Ram International Nielsen, ha dichiarato che: “Il Branded Entertainment sta aumentando la sua quota rispetto al Product Placement, è cresciuto nel 2019 e avrà una rottura nel 2020 come tutte le modalità di comunicazione, ma la sua crescita in termini di velocità è superiore a quella del Product Placement”.
Questo mercato, con gli anni, sta acquisendo sempre più una dimensione strategica e un ruolo di maggior importanza, relativamente alla comunicazione delle aziende e dei brand, che lo preferiscono al Product Placement.
I formati più usati: spicca la crescita del podcast
L’evoluzione di questo settore va valutata anche in considerazione dei formati più usati: video per internet (24%), programmi tv (17%), invece la radio e podcast – in notevole aumento- rappresentano il 16%, mentre nel 2018 non erano stati nemmeno presi in considerazione dallo studio.
Come afferma Dal Sasso: “Abbiamo intervistato i key stake holder, e, per i manager che abbiamo ascoltato, web e social restano al primo posto. Ma spicca la grande ascesa del podcast, è fondamentale nella modalità di creazione del Branded Entertainment”.
Importanti le misure prese dal governo
Quest’anno la strategia da adottare, dovrà tenere conto anche delle misure a sostegno degli investimenti messi in campo dal governo: il credito d’imposta è stato esteso al 50% del valore degli investimenti pubblicitari sui giornali, periodici ed emittenti radiotelevisive private, innalzando il tetto di spesa massimo a 60 mln di euro e allargando la base di calcolo all’intero investimento, non più solo alla parte incrementale.
“Per quasi il 70% degli intervistati rimane fondamentale costruire e consolidare l’identità di marca, incrementare al notorietà di marca”, continua Dal Sasso, “Chi ha scelto di lavorare sul Branded Entertainment è soddisfatto, circa il 90% dice di aver raggiunto i suoi obiettivi. L’11% ritiene si possa migliorare”. (N.S. per NL)