Bloccate Sirius Satellite

Beghe in arrivo per un pacchetto di canali tv di intrattenimento per bambini diffusi dal satellite come flusso video digitale e finiscono su uno schermo visibile dal sedile posteriore delle auto.


da Radio Passioni

Qualche tempo fa, a fine 2007, una strana società di investimento si è inserita nella discussione relativa al merger tra i due operatori di radio satellitare americani. Georgetown Partners, un fondo privato che a suo non aveva neppure partecipato alla gara per l’assegnamento delle frequenze “SDARS” (una fetta da 50 MHz tra 2310 e 2360 MHz) vinta nel 1997 da American Mobile Satellite Corp (poi diventata XM) e Satellite CD Radio (poi Sirius Satellite, che nel 1990 aveva proposto il concetto di radio digitale satellitare), “prevalenti” su Primosphere e Digital Satellite Broadcasting Corp.
Georgetown Partners aveva depositato presso la FCC un parere negativo sulla fusione tra quei due vincitori, sostenendo che il cartello legalizzato avrebbe escluso potenziali altri operatori. Georgetown non ha satelliti propri e neppure la licenza per operare, ma aveva ipotizzato che la fusione potesse essere autorizzata solo a patto che il nuovo operatore avesse rinunciato al 20% del suo spettro complessivo e l’avesse condiviso con nuovi content provider. Cioè la stessa Georgetown.
Ora in questi giorni Georgetown si è di nuovo fatta viva con la FCC. Stavolta se la prende con un servizio che Sirius dice di aver presentato al regolatore già nel 2004 e che mette in pratica una delle funzionalità previste dalla formulazione della licenza SDARS: trasmettere segnali audio (radio) e dati. Da qualche tempo è infatti entrata in essere, come si dice, una nuova offerta di Sirius Satellite chiamata Backseat TV. Un pacchetto di canali televisivi di intrattenimento per bambini (principalmente cartoni animati) che vengono diffusi dal satellite come flusso video digitale e finiscono proiettati su un piccolo schermo visibile dal sedile posteriore delle auto, per divertire i piccoli durante i lunghi viaggi. Sirius si è accordata con alcuni carmakers, come Jeep, per integrare Backseat TV in alcuni modelli, ma il servizio può anche essere installato con apparecchiature aftermarket al costo di 299,99 dollari necessari per procurarsi il sistema SiriusConnect Audio/Video Tuner. Georgetown Partners ritiene che questa offerta non sia compatibile con una licenza di operatore radio, che non dovrebbe consentire la trasmissione di contenuti televisivi e chiede che la FCC blocchi il servizio. Sirius replica, non senza ragione, che in un ambito di offerta convergente, distinguere tra le due cose è assurdo. Il satellite dopotutto trasmette un flusso di numeri, che dentro ci sia la stazione radio di Bob Dylan, il cartone di Bracco Baldo o l’enciclopedia britannica a puntate è secondario. Georgetown dice di sospettare che Sirius abbia lanciato Backseat TV proprio per andare a occupare la porzione di spettro che, secondo le ipotesi del fondo di investimenti, potrebbero essere condivise con altri operatori in caso di approvazione del merger con XM.
E’ incredibile come possano diventare intricate le vicende relative a un servizio diffusivo che da dieci anni a questa parte lavora in forte perdita. Figuriamoci se avesse avuto successo!

FCC Enforcement Bureau Requested to Stop Sirius Satellite Radio’s Unauthorized TV Broadcasting and Investigate Sirius’s Misuse of SDARS Spectrum
Last update: 10:46 a.m. EDT July 11, 2008
WASHINGTON, July 11, 2008 /PRNewswire via COMTEX/ — The Federal Communications Commission’s (FCC) Enforcement Bureau has been asked to issue an order stopping Sirius Satellite Radio’s (Ticker: SIRI) unauthorized satellite live television broadcasting using spectrum that the Commission licensed exclusively for satellite radio broadcasting, and to conduct an investigation into Sirius’s misuse of spectrum.
According to a related filing with the FCC, Sirius’s misuse of spectrum, combined with its proposed SDARS monopoly with XM (Ticker: XMSR), would amount to a multi-billion windfall at the expense of federal taxpayers, based on the difference between the combined price paid by Sirius and XM for their SDARS spectrum and the value of comparable spectrum allocated for multiple uses under rules permitting a monopoly. Despite the clear regulatory mandate that use of SDARS spectrum is limited to digital audio broadcasting, Sirius advertises its live satellite television service on its website at http://www.sirius.com/backseattv/faq.
The FCC filings by private investment firm Georgetown Partners will be available via the FCC’s website, and also can be obtained from Georgetown upon request.
In the FCC filings, Georgetown stated that it “adamantly opposes delivering to Sirius cartfulls of taxpayer dollars by granting spectrum flexibility for it to broadcast television, while at the same time Sirius denies that there is sufficient spectrum to provide for a satellite radio competitor such as that proposed by Georgetown … By Sirius’ own admission, its television service is planned to occupy up to 20 percent of its spectrum, so obviously 20 percent of the spectrum is available for something other than digital radio services and could be made available to provide competition. Doing so would go a long way to satisfying the competition requirements of the Commission’s public interest standard that must be met for the merger to be approved.
“We could establish a competitive alternative voice using just the 20 percent of spectrum capacity that Sirius admits it is planning to use for broadcasting television instead of for radio. It now is crystal clear on the record that Sirius/XM does not require the entire 25 MHz swath of spectrum to provide digital audio radio programs. Given the extreme scarcity of spectrum allocated for SDARS — there is only that which is licensed to Sirius and XM — we again urge the Commission to deny the merger unless it conditions approval of the merger upon a lease for the purpose of providing an independent voice for satellite audio consumers and establishing competition to the resulting merged entity. Competition by a structural remedy is a viable alternative to the more detailed regulation necessary to oversee a monopoly,” Georgetown stated.

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