È passata una settimana dall’uscita, in quattro città italiane (Milano, Roma, Bergamo, Verona) del nuovo quotidiano free press, DNews, creatura dei fratelli Cipriani, già fondatori di EPolis.
Il bilancio sin qui tracciato pare piuttosto positivo, come registra Gianni Cipriani (foto), direttore responsabile della testata, sia in termini di lettori che in termini d’inserzioni pubblicitarie. Il numero di copie distribuite giornalmente è stato, sin qui, di 550 mila e, con la prossima apertura della redazione bresciana, andranno ad incrementarsi ulteriormente.
DNews non è il solito free press, si tratta di una specie di evoluzione del classico quotidiano gratuito fatto di notizie brevissime e d’appeal per un lettorato di livello culturale più basso rispetto a quello dei quotidiani. DNews ospita al suo interno inchieste, grandi firme, pagine che descrivono le tendenze del momento, i viaggi, la società e il mondo dello spettacolo. E tanta cronaca locale. Il suo fondatore l’ha definita “new press” perché, dice, “non sembra un gratuito e lo hanno capito anche i lettori. Tanto che qualcuno a Milano i primi giorni non lo prendeva dalle mani dei promoter perchè pensava fosse a pagamento”. Ed, in effetti, la distribuzione del quotidiano sarà articolata i maniera diversa rispetto ai suoi “fratelli maggiori” City, Leggo e Metro. Le università sono il prossimo obiettivo, dove, dice ancora Cipriani, “entro un mese la distribuzione sarà a regime”. Ma anche i bar e gli esercizi pubblici, pare stiano facendo a gara pèer ricevere copie del free press, pardon “new press”, da far leggere ai propri clienti tra un caffè e l’altro.
L’ultima novità, prima dell’apertura dei battenti dell’edizione bresciana, è costituita dall’innesto nella rosa dei redattori e collaboratori (costituita in buona parte sull’ossatura di quella che fu la redazione di EPolis)di due nuove grandi firme: il giornalista e scrittore Carlo Lucarelli ed il blogger Federico Mello, oltre ad un grande giornalista dall’identità ancora ignota, su cui Cipriani ha glissato con un “di più non posso dire”. (L.B. per NL)